Cinema

Macbeth

Anna Pitta

Dopo 34 anni di collaborazione Joel e Ethan Coen, considerati fra i più importanti cineasti del panorama cinematografico contemporaneo conosciuti come  “Il regista a due teste”, si dividono. Dalla questa scissione che, secondo quanto osservato da un loro collaboratore, non è stata tragica, nasce l’ultimo lavoro firmato Coen, il primo però a portare il solo nome di Joel: Macbeth, che ha debuttato in prima mondiale a Settembre allo scorso New York Film Festival e che è disponibile, da qualche giorno, su AppleTv+.

Il dramma shakespeariano, più e più volte negli anni oggetto di trasposizione cinematografica, trova in Joel Coen una nuova messa in scena grandiosa e ossessionata. Lord Macbeth (Denzel Washington) è al centro di una profezia: il presagio che lo vedrà prima lord e poi re, ma che in realtà lo deriderà e si farà beffa di lui. A mano a mano, infatti, con la stessa violenza con la quale è riuscito ad ottenere la fama, Macbeth perderà ogni cosa: il fedele amico Lord Banquo (Bertie Carvel), la moglie Lady Macbeth (Frances McDormand), la stima dei sudditi e il senno, compiendo così il suo arco narrativo da personaggio rispettato a tiranno, succube di una profezia che si autoadempie: “se ciò fosse fatto, una volta fatto sarebbe bene farlo presto”.

Denzel Washington ci mostra nel corso del film una profondità performativa che poche altre volte è riuscito a restituire; ci troviamo infatti dinanzi a un Macbeth maturo, un uomo che, sostanzialmente, potrebbe condurre la sua vita a pieno, vivendo nell’agio e nell’affetto, ma la tragedia dell’ambizione per antonomasia lo rende pedina sotto scacco. Nonostante lo spettatore possa conoscere già il finale tragico dell’opera originale, Washington riesce a far sorgere il dubbio in chi lo guarda che potrebbe farcela. A tratti ci si pone dalla sua parte, giustificando quegli atti, in quanto artefice di morte ma al tempo stesso vittima, annebbiata, folle, persa in un aurea di Es che ritroviamo al di fuori dell’entità stessa del personaggio; ed è proprio lì che lo spettatore può vederla, nella scenografia semplice, geometrica e perfetta, o nella nebbia fitta che ci sposta da un luogo all’altro, da una situazione ad un’altra. Tutto il pessimismo viene plasmato in tutto il film, nei costumi, nei luoghi, nella musica, nelle luci.

Di grande impatto però sono anche i personaggi delle streghe, impersonate in un solo individuo (la straordinaria Kathryn Hunter); ciò che vediamo sullo schermo è la presenza di tre esseri dall’aspetto “grinzoso e selvaggio”, come scrive Shakespeare nel presentarle, e l’idea che danno nella loro resa sulla scena non può essere più descrittiva di così. Ci si trova dinnanzi ad una figura grottesca, una donna in grado di assumere posizioni non umane, a tratti corvo, a tratti avvoltoio; e proprio come farebbe per natura quest’ultimo uccello, lì dove si posa, lì la morte diventa protagonista.

Il film è girato in 4:3, una scelta stilistica che ricorda un altro Macbeth, quello di Orson Welles del 1948; entrambi interamente in bianco e nero, entrambi utilizzano una scenografia spoglia, in cui è presente in scena solo l’essenziale, e dove non c’è possibilità di interagire con gli oggetti, che non sono presenti. E’ lo spazio, macabro e grottesco, sempre impalpabile, asettico, ostile a dare l’idea di impraticabilità, a dare un senso di vuoto, di incompiutezza.

La fotografia di Bruno Delbonnel è in grado di restituire una sintassi artistica armoniosa: una fotografia di luci e ombre, metafora di consapevolezza dei personaggi e di follia. Il tutto trova una giusta misura nell’eleganza delle linee e della composizione delle singole inquadrature, che non lascia nulla al caso.

La scelta di girare, sia per le scene in esterna che per quelle in interno nei teatri di posa, ha permesso di attuare quanto descritto finora. Uno studio sistematico dei luoghi, delle luci e dei personaggi in relazione a essi. Un mondo incorporeo, labile, coerente con i ruoli e con la storia, e soprattutto in linea con lo stile del regista. Una delle migliori riproduzioni cinematografiche sul Macbeth di Shakespeare.

 


  • Diretto da: Joel Coen
  • Prodotto da: Joel Coen, Frances McDormand, Robert Graf
  • Scritto da: Joel Coen
  • Tratto da: Macbeth di William Shakespeare
  • Protagonisti: Denzel Washington, Frances McDormand, Bertie Carvel, Alex Hassell, Corey Hawkins, Harry Melling, Brendan Gleeson
  • Musiche di: Carter Burwell
  • Fotografia di: Bruno Delbonnel
  • Montato da: Lucian Johnston, Reginald Jaynes
  • Distribuito da: A24 (Stati Uniti), AppleTV+ (Globale)
  • Casa di Produzione: A24, IAC Films
  • Data di uscita: 24/09/2021 (New York Film Festival), 25/12/2021 (Stati Uniti), 14/01/2022 (AppleTV+)
  • Durata: 105 minuti
  • Paese: Stati Uniti
  • Lingua: Inglese

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