Cinema

Armageddon Time

Gaia Apicella

Presentato al Festival di Cannes 2022 e uscito al cinema dal 23 Marzo 2023, Armageddon Time Il tempo dell’Apocalisse è il nuovo film scritto e diretto da James Gray. Per il regista si tratta di un lavoro autobiografico, in quanto la sceneggiatura è stata scritta sulla base della sua storia e del suo rapporto con i genitori; egli ha saputo inoltre dirigere benissimo gli attori, che hanno interpretato i loro ruoli con dedizione e forza, facendo delle interpretazioni davvero degne di essere citate.

Armageddon Time può essere definito come un vero e proprio racconto di formazione, caratterizzato da una narrazione minimalista nella quale vediamo chiaramente, durante la vicenda, evoluzione, cambiamento ed esperienze dei personaggi protagonisti, i due amici Paul Graff (Banks Repeta) e Johnny Davis (Jaylin Webb), uno bianco ed ebreo e l’altro nero.
Ambientato negli anni ’80 nel distretto di Queens, New York, nel film troviamo messa in scena una società in cui è ancora molto presente il razzismo – una delle tematiche fondanti del film insieme a quella della crescita personale – e di conseguenza i due giovani cercano di elevarsi socialmente e di allontanarsi dalle famiglie, le quali spesso hanno modi di pensare con cui non vanno d’accordo, e in particolar riguardo quella di Paul.
All’improvviso, i genitori di Paul, Esther Graff (Anne Hathaway) e Irving Graff (Jeremy Strong), dopo che il figlio ha fumato droga con l’amico, decidono di allontanarlo da Johnny e mandarlo in un college privato e prestigioso, frequentato solo da bianchi, e proprio in quelle scene ci sarà un riferimento a Trump che permetterà di ricollegare il film al presente.
Paul, che prende malissimo la notizia, cerca di integrarsi, arrivando a non reagire quando il suo amico viene insultato dai compagni di classe per la sua carnagione, e negando l’amicizia, ma il suo comportamento inizierà a cambiare quando suo nonno Aaron (Anthony Hopkins) gli insegnerà, sulla base del passato vissuto da lui, in cui gli ebrei venivano cacciati, a dover combattere per difendere chi viene discriminato e per fare la cosa giusta.

Proprio in riferimento alla struttura del romanzo di formazione, c’è subito da analizzare il finale del film, in cui vediamo l’ennesima giornata di Paul nella nuova scuola, che già a livello di ambiente e compagni non lo convince, in quanto sono su lunghezze di pensiero e modi completamente diversi; durante la Festa del Ringraziamento c’è un discorso che gli fa prendere coraggio, nel quale si parla di élite, di ciò che diventeranno e del fatto che bisogna puntare al successo economico, ed ecco che il nostro protagonista, un sognatore con l’ambizione di diventare artista, se ne va, chiudendo così il film.
Un finale semplice ma di impatto, che rappresenta in parte quella potenza e quella rivincita di cui il nonno gli aveva parlato e con cui lo aveva spinto a vivere.

Anche dal punto di vista tecnico il film è molto semplice e lineare, completamente diverso rispetto agli stili più utilizzati nel cinema moderno e attuale, che però riesce a mostrare una certa eleganza nella rappresentazione e arriva ad essere a tratti anche amaro.
Infatti, quella che Gray mette in scena è una visione dell’America molto pessimista, che sfrutta quel che accadde e viene raccontato del passato per ricollegarsi al presente, lasciando spunti di riflessione e interrogativi validi tutt’ora.
Una nota negativa, che se fosse stata diversa poteva far riuscire ancora meglio il film, è che purtroppo il regista non riesce mai a coinvolgere emotivamente lo spettatore, anzi ci lascia sempre fuori dalla vicenda.

Un ottimo modo di compensare la scelta di lasciarci fuori, e che rende il film particolarmente interessante e adeguato al racconto, è la decisione del regista di far prevalere gli interni sugli esterni – che comunque troviamo ma in misura minore – come a darci quella sensazione di chiusura, ritrovata anche nelle tematiche trattate soprattutto in quelle centrali del razzismo e della crescita, e presente anche nel modo così semplice di impostare il film.

Nonostante i piccoli difetti, considero Armageddon Time un film da vedere, e che seppure non scavi troppo nel profondo della trattazione, si fa sentire con la voce, che in parte si avverte essere personale, del suo regista.


  • Diretto da: James Gray
  • Prodotto da: Anthony Katagas, Marc Butan, Rodrigo Teixeira, Alan Terpins, James Gray
  • Scritto da: James Gray
  • Protagonisti: Anne Hathaway, Jeremy Strong, Banks Repeta, Jaylin Webb, Anthony Hopkins
  • Musiche di: Christopher Spelman
  • Fotografia di: Darius Khondji
  • Montato da: Scott Morris
  • Distribuito da: Focus Features (Stati Uniti), Universal Pictures (Globale)
  • Casa di Produzione: RT Features, MadRiver Pictures, Keep Your Head, Spacemaker
  • Data di uscita: 19/05/2022 (Cannes), 28/10/2022 (Stati Uniti), 23/03/2023 (Italia)
  • Durata: 115 minuti
  • Paese: Stati Uniti
  • Lingua: Inglese
  • Budget: 15 milioni di dollari

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