Cinema

Leggere Jeff Nichols, l’importanza di Richard e Mildred Loving

Fausto Vernazzani

L’arrivo di Loving e la rilettura del cinema esperienziale di Jeff Nichols.

Non ce lo aspettavamo, eppure eccolo lì: Loving è la chiave di volta della filmografia di Jeff Nichols. Parliamo di un regista con un seguito forte, protagonista importante della nuova scena statunitense. Sfiora un successo completo con ogni film, sa però colpire al cuore senza troppa fatica. Cos’è allora che mancava e non riuscivamo ancora a individuare, cos’è che ha reso erroneamente Midnight Special un flop?

Jeff Nichols ha una visione, in un’illuminante intervista per Wired la descrive col termine esperienziale, a guardarla però appare in qualche modo sempre incompleta e mai coinvolgente fino in fondo. Loving in combinazione con Midnight Special ci presenta finalmente ciò che manca ed è sempre stato lì. Nichols si realizza nell’intreccio delle sue opere, la sua bramosia di un pubblico e il lavoro sui generi.

Ha come maestri, da lui elencati, Steven Spielberg, John Carpenter, Ridley Scott e Jim Jarmusch, quattro guru dell’intrattenimento. A loro guarda quando desidera avere maggior esposizione per il proprio lavoro. Ha l’occhio del regista indipendente, ma il background di quel nerd assembly che oggi domina il botteghino, e con la sua storia e le sue ambizioni si è portato oggi a formare racconti ai confini dei suoi fantasmi. Lo spettro delle passioni di un Nichols spettatore, ammiratore dei quattro giganti del cinema USA su citati, e l’altro del desiderio di occupare un posto specifico nell’industria in cui riconosce la propria sensibilità. Take Shelter richiama di sfuggita la fantascienza per attrarre il pubblico verso il suo ottimo dramma psicologico, il giorno in cui vedemmo la conferma di Michael Shannon dopo la bizzarria di Werner Herzog di My Son My Son What Have Ye Done.

Serviva a apparire sul radar, “aveva bisogno del circuito festivaliero per promuovere il film, intenzionalmente inserì dei tocchi sci-fi inusuali in un indie” (da Wired). Nichols capì l’importanza del genere e lo fece suo, attratti nella ragnatela con la promessa di un’apparente visione fugace di realtà alternative siamo stati testimoni del crollo mentale di un padre trovatosi dinanzi al terrore di poter perdere la sua famiglia.

Mud fu un film a suo modo diretto, un racconto di formazione convenzionale. Midnight Special e Loving invece proseguono sulla strada di Take Shelter il suo film di maggior successo, uno riprendendo una trama classica del cinema di fantascienza, l’altro invece l’antica Oscar bait dei legal drama ispirati a una storia vera. Nessuno dei due però ha in alcun modo mantenuto la promessa dei propri padri, entrambi sono unici.

Se guardiamo a Midnight Special non possiamo fare a meno di notare la calma eccessiva in contrasto con la concitata azione dei parenti più stretti, come potevano essere E.T. L’extraterrestre, Poltergeist e Fenomeni paranormali incontrollabili (il terribile titolo italiano della kinghiana Incendiaria). Nichols navigò ai bordi osservando la realtà del silenzio attorno alla meraviglia anziché accompagnarsi con colonne sonore esaltanti.

Prima di Loving però tutto ciò poteva apparire più come una mancanza di coraggio o, addirittura, di rispetto per i tòpoi del genere cui stava facendo ampio riferimento – e fin troppo abusati in tv in tempi recenti con Touch, Believe, Stranger Things, The Whispers. Ora volendo possiamo osservarlo sotto un’altra ottica, parte di un progetto che racconta l’esperienza del cinema negli USA, la lotta per l’attenzione del pubblico.

In quella stessa intervista su Wired il buon Nichols si confronta infatti con la necessità di avvicinarsi alle opportunità mastodontiche offerte da Hollywood con un film che possa rientrare nella programmazione in sala fianco a fianco col ricordo di instant cult contemporanei quali Lei di Spike Jonze. Loving è un ulteriore passo in quella direzione e ciò che c’è da ammirare è la caparbietà di Nichols, non si piega al sistema.

La storia (vera, ribadiamolo) di Richard e Mildred Loving è ideale per i nostri tempi: un uomo bianco innamorato di una donna nera, si sposano nella Virginia degli anni ‘50/’60, dove i matrimoni interraziali erano banditi dalla legge. Inizia la battaglia per una vita normale, combattuta in un tribunale dove la semplicità dell’amore dei Loving non sapeva trovare il proprio spazio. Una Oscar bait perfetta.

Nichols però non scende neanche una volta nelle aule del tribunale, è affascinato dalle foto pubblicate sul magazine Life, scattate da Grey Villet (Shannon, sempre presente per l’amico Jeff), dove non trasuda l’ansia circa il verdetto. L’attesa della sentenza è ovattata, coperta dalle risate, dagli abbracci o da una birra in compagnia. È una vita normale resa straordinaria da un processo storico sui diritti civili.


Dettagli

  • Titolo originale: Loving
  • Regia: Jeff Nichols
  • Anno di Uscita: 2016
  • Genere: Biografico
  • Fotografia: Adam Stone
  • Musiche: David Wingo
  • Costumi: Erin Benach
  • Produzione: UK, USA
  • Cast: Ruth Negga, Joel Edgerton, Will Dalton
  • Sceneggiatura: Jeff Nichols

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