Cinema

In Sala. Desconocido – Resa dei conti

Cristina Lucarelli

Debutto sul grande schermo per Dani de la Torre che butta giù un thriller “alla guida” niente male, tra banche, telefonate minacciose, giochi di ruolo e suspense.

 

Lo spagnolo Dani de la Torre fa ufficialmente il suo ingresso sul grande schermo dopo una carriera tra corti e tv, lasciando un biglietto da visita positivo grazie al suo Desconocido – Resa dei conti, Miglior Montaggio e Miglior Sonoro alla trentesima edizione dei premi Goya.  Il presupposto iniziale, da cui si dipanano le fila della trama, è anche piuttosto semplice: una telefonata che potrebbe cambiare il corso della vita e una fuga in macchina. Perché Carlos (la star spagnola Luis Tosar) è un direttore di banca spregiudicato che ha perpetrato frodi con investimenti fallimentari, e si ritrova vittima di una vendetta ordita a dovere. Seduto al volante della sua auto, mentre accompagna i figli a scuola, riceve una chiamata anonima: sotto i sedili è piazzata una bomba pronta ad esplodere per via della pressione o se il “desconocido” del titolo premerà un pulsante.

Il ricatto, ovviamente di genere economico, si trasformerà in un’escalation di terrore e suspense. Se il passaggio iniziale ricorda un pochino La grande scommessa di Adam Mckay, l’evoluzione non può che far tornare alla mente il Locke di Steven Knight, gioiellino del genere “drive”. Il debutto di Dani de la Torre serve così una piacevole commistione tra action movie e pellicola autoriale, dove le soluzioni adottate sono molto agili e fruibili. L’iberico Tosar restituisce un’interpretazione lodevole, così intensamente drammatico, e riesce a sopperire a quei tratti della sceneggiatura di Alberto Marini magari troppo frettolosi.

Attraverso lo sguardo del protagonista è possibile credere e provare compassione per  suo dramma, quello diviso tra l’amore per la sua famiglia e i sensi di colpa per aver distrutto la vita di un altro. L’antagonista, lo “sconosciuto” è Lucas (Javier Gutiérrez): sua moglie ha perso tutti i risparmi a causa di alcuni investimenti sbagliati e si è tolta la vita. Lui incolpa la banca e il banchiere per questa perdita e divorato dalla tristezza brama vendetta. La vittima diventa per cui il carnefice e, viceversa, il carnefice appare come la vittima. Il gioco dello scambio di ruoli da vita al plot, facendo emergere uno spessore psicologico dei personaggi davvero ben scritto. Si annaspa nel lago della disperazione, sembra non esserci via di fuga da quell’abitacolo maledetto. Urlano gli spettacolari movimenti della macchina da presa, rincorrono quelli della macchina a mano, parlano i piani-sequenza: tutto è funzionale alla resa di un thriller che sa tenere lo spettatore incollato fino ad un finale che, però, avremmo voluto un po’ diverso.

 


Dettagli

  • Titolo originale: El Desconocido
  • Regia: Dani de la Torre
  • Genere: Thriller
  • Fotografia: Josu Inchaustegui
  • Musiche: Manuel Riveiro
  • Cast: Luis Tosar, Javier Gutiérrez, Goya Toledo, Elvira Minguez, Fernando Cayo, Paula Del Rìo, Antonio Mourelos, Luis Zahera
  • Sceneggiatura: Alberto Marini

Una selezione delle notizie, delle recensioni, degli eventi da scenecontemporanee, direttamente sulla tua email. Iscriviti alla newsletter.

Autorizzo il trattamento dei dati personali Iscriviti