Cinema

Il Prodigio

Gaia Apicella

Il Prodigio di Sebastián Lelio è un film del 2022, adattato dall’omonimo romanzo di Emma Donoghue, co-autrice anche della sceneggiatura insieme ad Alice Birch e allo stesso Lelio. L’opera è attualmente disponibile su Netflix.

Ambientata in Irlanda nel 1862, la storia, gotica e caratterizzata da fantastici costumi d’epoca, è incentrata su una giovane ragazza, Anna O’Donnell (Kíla Lord Cassidy), che smette di mangiare ma rimane “miracolosamente” (o almeno così credono tutti, guardandola e vedendo passare il tempo) viva e vegeta; ella dice di cibarsi della sola “manna dal cielo”. Un’infermiera, Elizabeth “Lib” Wright (Florence Pugh), e una suora (Josie Walker), vengono chiamate nel villaggio da una commissione per osservare Anna, ma nel frattempo diversi pellegrini iniziano ad arrivare a casa alla ragazza per osservarla, considerandola una “Santa” per essere sopravvissuta senza cibo per mesi.

Raccontato così forse potrebbe sembrare un film noioso, ma in realtà Il Prodigio è molto particolare sia nella trama che nella forma stilistica, e ci pone nel dubbio fin dall’inizio, nel cercare di capire se la protagonista è davvero una “Santa” o c’è qualcosa di più inquietante sotto.

La parola “Storia” è la prima cosa da notare all’interno del film; alcune volte capita che sottovalutiamo le storie sia nella vita reale che nei film e nonostante questo le consideriamo sempre vitali, la base da cui partire per noi stessi; qui sicuramente non possiamo tralasciare nessun dettaglio e il regista ce lo fa capire fin dall’inizio, inquadrando un teatro di posa o un set, e dimostrandoci quindi come l’opera sia molto più di quello che sembra a una prima visione. A sottolineare l’importanza della storia è anche la voce narrante, che nel corso del film formula frasi come “Non siamo niente senza le storie”, e proprio la storial’osservazione e il credere sono gli aspetti fondanti della vicenda, elementi che ritorneranno nel corso del film e che ci fanno subito comprendere che siamo all’interno di un meccanismo inquietante e/o di un’illusione.

Il regista infatti in questo modo ci mette in guardia, mostrandoci il confine tra finzione (rappresentata dal set) e realtà (rappresentata dalla fede e dalla fiducia, che poi saranno altri temi che accompagneranno tutto il film), e utilizzando il classico meccanismo della sospensione dell’incredulità per narrare e tenere attento lo spettatore ci chiede quindi di lasciare la realtà (nonostante ce la mostri) per seguirlo in questo viaggio che si trasformerà poi in qualcosa di horror, di Perturbante inteso proprio come quel senso di inquietudine analizzato da Freud.

Il legame con il Perturbante di Freud infatti può essere sicuramente una fonte di ispirazione per Lelio, in quanto è rappresentato fortemente dal tema del doppio di Anna (di cui parleremo dopo e che è molto importante nel film perché riguarda proprio la sua identità), ma non solo; essendo infatti il Perturbante definito come qualcosa che prima era familiare nella vita dell’essere umano e che poi viene estraniato dal soggetto attraverso il processo di rimozione, diventando così qualcosa di non conosciuto ma al tempo stesso in grado di ritornare, potremmo dire che i vari aspetti fondanti, di cui parlavamo in precedenza, che ritornano con meccanismi simili per tutta la vicenda, concorrono a dare il senso di inquietudine di cui stiamo parlando.

Riprendendo però il discorso della fede, Anna nelle sue giornate di digiuno era proprio guidata da essa; si scoprirà poi che la “manna dal cielo” di cui si nutriva, non era altro che il cibo passato tramite i baci della madre, e solo nel momento in cui l’infermiera vieta alle due di vedersi la ragazza inizia a mostrare segni di deperimento.
Collegato a questa situazione appena descritta è il finale, che va assolutamente analizzato perché rappresenta un punto di svolta per il racconto, e al tempo stesso un cambiamento e una “liberazione” per Anna: infatti da quando Anna inizia a stare male, l’infermiera scopre che il digiuno che sta facendo serve per salvare il fratello che è morto e secondo lei sta bruciando per i suoi peccati.
L’infermiera fa di tutto per convincere la ragazza a mangiare e per farle capire che sicuramente il fratello, nonostante i peccati commessi, starà bene, ma tutto ciò non basta; è solo quando Lib spiega ad Anna che lei può morire e far rinascere Nan – che era il suo soprannome – che la ragazza effettivamente si convince a rinascere cambiando identità e a ricominciare.
Bellissima scelta stilistica quella di contrapporre, attraverso il montaggio, a questa “morte e rinascita” l’infermiera che brucia casa di Anna, sia per non far trovare il corpo e i segni della ragazza che per rappresentare visivamente il salvataggio di Anna e la ripartenza della sua vita.

I colori e la fotografia del film sono sicuramente la cosa che più colpisce durante la visione perché vengono sfruttati spesso colori scuri o freddi, atmosfere buie, che ricordano gli interni anche nelle riprese esterne e che rappresentano benissimo tutto il mistero e l’inquietudine che ci sono sotto la storia della ragazza che invece all’inizio viene descritta in modo molto più semplice.
Il ritmo dell’opera è lento e scandito, mai noioso, un ritmo che ci permette di godere ogni inquadratura, ogni battuta, ogni sfumatura, ogni tema e situazione, anche quelle nascoste nelle metafore visive, allo stesso tempo però è un film che secondo me merita più di una visione per poter essere apprezzato in pieno.


  • Diretto da: Sebastián Lelio
  • Prodotto da: Ed Guiney, Tessa Ross, Andrew Lowe, Juliette Howell
  • Scritto da: Emma Donoghue, Sebastián Lelio, Alice Birch
  • Tratto da: "Il Prodigio" di Emma Donoghue
  • Protagonisti: Florence Pugh, Tom Burke, Niamh Algar, Elaine Cassidy, Dermot Crowley, Brian F. O'Byrne, David Wilmot, Ruth Bradley, Caolán Byrne, Josie Walker, Ciarán Hinds, Toby Jones, Kila Lord Cassidy
  • Musiche di: Matthew Herbert
  • Fotografia di: Ari Wegner
  • Montato da: Kristina Heteringhton
  • Distribuito da: Netflix
  • Casa di Produzione: House Productions, Element Pictures, Screen Ireland
  • Data di uscita: 02/09(2022 (Telluride), 02/11/2022 (USA e UK), 16/11/2022 (Netflix)
  • Durata: 103'
  • Paese: Irlanda, Regno Unito, Stati Uniti
  • Lingua: Inglese

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