Cinema

Il corsetto dell’imperatrice

Gaia Apicella

Uscito nelle sale italiane dal 7 Dicembre 2022, Il Corsetto dell’Imperatrice – diretto da Marie Kreutzer e distribuito in Italia da BIM – vede protagonista nei panni di Sissi, Imperatrice d’Austria, Vicky Krieps, che avete avuto modo di ammirare in svariati film, tra cui nel ruolo di Alma Elson in Il Filo Nascosto di Paul Thomas Anderson. Per il film della Kreutzer, la Krieps è stata premiata quest’anno a Cannes con il premio Un Certain Regard per la migliore interpretazione.

E proprio questo premio può essere il giusto punto di partenza per addentrarsi nel film: il cast è interessante e diretto bene, i costumi ottocenteschi sono magnifici, ma non darei il premio per la miglior interpretazione alla Krieps, così come è difficile trovare una migliore interpretazione in questo film, perché nonostante la bravura di tutti, non trovo le interpretazioni eccelse e degne di essere premiate in un concorso prestigioso come Un Certain Regard.

Passiamo però alle vicende dell’opera, il filo del discorso come dicevamo è incentrato sull’imperatrice Sissi e all’inizio mi aspettavo un lavoro biografico che ci raccontasse vari momenti della sua vita, con ampie riflessioni; qui però si approfondisce il periodo 1877-1878, riducendo così i momenti narrati, tra i quali troviamo sicuramente i problemi con il marito che rendono il loro rapporto ormai freddo e i timori di Sissi riguardanti l’invecchiare e il veder sfiorire la propria bellezza. L’imperatrice infatti è ossessionata dalla bellezza e per mantenere la sua immagine pratica costantemente esercizi fisici, segue una dieta ferrea che, talvolta, la priva del cibo, e inoltre si fa allacciare il corsetto sempre più stretto; queste scene sono estremamente significative perché il corsetto dà anche il titolo al film ed è al tempo stesso un aspetto fondamentale collegabile alla costrizione del ruolo da Imperatrice che pesa spesso nella vita di Sissi, la quale cerca di distaccarsi dalle imposizioni ogni volta che può.

Dopo aver festeggiato con estrema riluttanza il quarantesimo compleanno, l’imperatrice decide di partire assieme ai figli per andare in Inghilterra. Qui, lontano dall’opprimente clima di corte, che come vediamo nel film e come ci suggerisce la metafora del corsetto stretto, non sopporta e spesso le sta stretto, può dedicarsi a lunghe cavalcate e stare in contatto con la natura.
Durante quei giorni le fa visita anche Louis Le Prince (Finnegan Oldfield), pioniere della cinematografia, che si offre di filmarla, cosa che l’imperatrice accetta di buon grado e anzi a un certo punto sembra essere così interessata al mezzo da dire “Si può registrare anche quello che dico?”; le viene risposto di no perché si trattava solo di riprese in bianco e nero, senza audio, che vengono frequentemente alternate ai momenti del film, come se la regista accompagnasse i pareri di Sissi con il medium del Cinema, e a conferma di ciò arriva anche il momento in cui la nostra protagonista dice a Le Prince che secondo lei la tecnica delle immagini in movimento rimpiazzerà la pittura. Questo non è un modo per riflettere sul Cinema, come magari potrebbe sembrare, poiché in realtà notiamo poche trovate stilistiche e tecniche nella visione e la macchina da presa nella maggior parte dei casi riprende senza far sentire la propria presenza, ma piuttosto per naturalizzare la narrazione di una vita lontana nel tempo da quella della Kreutzer.

L’inserimento dei filmini in bianco e nero in alternanza alle riprese permettono di riflettere anche sul ritmo del film che è lento ma nemmeno troppo, complice probabilmente il fatto che si narrano vari eventi ma in un arco di tempo molto limitato, aspetto che rende il film troppo semplice e approssimativo. Essendo invece il personaggio di Sissi molto interessante poteva essere trattato meglio cercando di prendere o un periodo più lungo oppure facendo una biografia più completa.

Anche l’uso della colonna sonora non mi ha convinto del tutto; alcune musiche riescono a creare un’atmosfera di mistero e inquietudine che effettivamente la nostra protagonista avvertiva negli ambienti di corte, ma altre musiche sono proprio fuori dalla narrazione. Menzione a parte i titoli di coda che rispecchiano la particolarità e la stranezza di Sissi, che riusciva a mescolare empatia e freddezza in modo perfetto.

Questo film si fa guardare ma è il ritratto di un grande personaggio senza troppe pretese e direi troppo riduttivo.


  • Diretto da: Marie Kreutzer
  • Prodotto da: Alexander Glehr, Johanna Scherz
  • Scritto da: Marie Kreutzer
  • Protagonisti: Vicky Krieps, Florian Teichtmeister, Katharina Lorenz, Jeanne Werner, Alma Hasun, Manuel Rubey, Finnegan Oldfield, Aaron Friesz, Rosa Hajjaj, Lilly Marie Tschörtner, Colin Morgan
  • Musiche di: Camille
  • Fotografia di: Judith Kaufmann
  • Montato da: Ulrike Kofler
  • Distribuito da: Panda Lichtspiele Filmverleih (Austria), Alamode Film (Germania), Ad Vitam Distribution (Francia), BIM Distribuzione (Italia)
  • Casa di Produzione: Film AG, Samsa Film, Komplizen Film, Kazak Productions, ORF Film, Fernseh-Abkommen, ZDF, Arte, Arte France Cinéma
  • Data di uscita: 20/05/2022 (Cannes), 07/07/2022 (Austria e Germania), 07/12/2022 (Italia), 25/01/2023 (Francia)
  • Durata: 112 minuti
  • Paese: Austria, Lussemburgo, Germania, Francia
  • Lingua: Tedesco, Francese, Inglese e Ungherese
  • Budget: 7.5 milioni di euro

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