Arti Performative

LISA // Tortuga

Marcella Santomassimo

Un lavoro di LISA – Libere Iniziative Spettacolari Azzardate – con spunti interessanti, che incuriosisce nella trama e nella presentazione, ma non convince del tutto

Un uomo e una tartaruga sono gli unici esseri viventi rimasti sulla terra.

Marcus e Tortuga si muovono in un habitat post-catastrofico. La scena è completamente vuota salvo delle reti bianche sospese ai quattro lati del palcoscenico, e Gianni Salinetti seduto in penombra che accompagna i momenti più concitati con la musica.

Vestiti con abiti carnevaleschi, Marcus e Tortuga, impersonati rispettivamente da Lorenzo Gioielli, anche autore del testo, e Andrea Monno, combattono, come tutti gli eroi che si rispettano. Il loro nemico è qualcosa di molto simile ai mulini a vento contro i quali si battevano Don Chisciotte e Sancho Panza, il loro nemico è la noia. Per sconfiggerlo bisogna raccontarsi, racca, nel loro linguaggio, un groviglio di suoni archetipi della lingua italiana, ottenuto mescolando il volgare di Dante con un pizzico di grammelot, che ricorda vagamente quello utilizzato da Franca Rame nel 1994 in Sesso? Grazie, tanto per gradire! nel racconto di Adamo ed Eva; una neo lingua arcaica. Una definizione che sa di ossimoro, particolarmente adatta per questa pièce ricca di cose in-credibili. Jessica I è morta lasciando gli uomini soli, stanchi e annoiati. La monotonia li ha uccisi tutti tranne Marcus e Tortuga, che per non morire si raccontano la storia dell’origine del mondo dall’inizio alla fine e le loro piccole vicende terrestri, lasciando completamente da parte il pudore, come fanno i bambini o, immaginiamo, i primi uomini. Alcuni racconti espliciti sul sesso e la sessualità volendo osare, azzardare, risultano stridenti e non del tutto piacevoli, capaci di strappare allo spettatore solo qualche sorriso stentato. I due eroi, sul punto di morire per la troppa monotonia, escono dal loro rifugio e si dirigono verso le montagne e poi verso il deserto, dove Marcus guidato da Tortuga affronta tre prove: il gigante, il microbo e la donna volante, la prova più difficile per un uomo. Una volta superati i tre ostacoli i due potranno finalmente entrare nella foresteria, dove Tortuga, tartaruga mutante destinata alla rinascita della terra da Jessica I, effettua la sua trasformazione in donna. L’atto d’amore frutto dell’istinto tra i nuovi Adamo ed Eva si consuma al buio di due lucine intermittenti. E poi di nuovo buio. Buio su tutto.

Tortuga è un lavoro che incuriosisce nella trama e nella presentazione, un progetto di LISA, Libere Iniziative Spettacolari Azzardate, con la regia di Virginia Franchi e per il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione del Comune di Roma; ma delude le aspettative pur avendo degli spunti e delle trovate interessanti, non convincendo del tutto sia per ambientazione scenica che per l’evolversi della vicenda.  

E le reti bianche appese al soffitto? Loro aspettano ancora, di tramutarsi in qualcos’altro. 


Dettagli

  • Titolo originale: Tortuga

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