Cinema

Close

Gaia Apicella

Dal 4 Gennaio 2023, distribuito da Lucky Red, è uscito al cinema Close, opera seconda di Lukas Dhont, sceneggiato da lui e Angelo Tijssens (già collaboratore nella scrittura di Girl), che racconta della forte amicizia – nata fin dall’infanzia e che ci viene presentata nel film al momento dell’adolescenza – tra Léo (Eden Dambrine) e Rémi (Gustav de Waele). I due sono molto legati e abituati a dimostrarsi affetto in pubblico, senza curarsi di cosa possa pensare chi li vede da fuori.

Mentre i due sono a scuola, nel momento in cui una loro compagna chiede loro insistendo se sono una coppia, tutto cambia: nonostante Léo specifichi che sono solo amici, intendendo un’amicizia forte e quasi fraterna, il loro legame duraturo viene interrotto perché Léo inizia a evitare il suo amico.  Rémi si sente ferito e non riesce a capire il vero motivo per cui il suo migliore amico ha cambiato atteggiamento.

Dopo poco succede una cosa inaspettata e profonda, che sconvolge completamente la vita di Léo e che lo porta a fare i conti con la sua scelta.

Lukas Dhont è un regista che mi ricorda per certi versi Luca Guadagnino, perché nonostante formalmente e stilisticamente sono molto diversi, in quanto Guadagnino ha una presenza stilistica che attraverso le sue scelte tecniche si avverte spesso durante le riprese, e Dhont, a parte i primi piani frequenti e alcuni dettagli nelle immagini, fa avvertire poco o niente la sua presenza registica, sono invece molto simili nel loro approccio narrativo, perché entrambi hanno interesse a far risaltare nelle storie temi intimi e complessi come l’identità sessuale, l’amicizia profonda, l’amore, la solitudine, e altri aspetti che segnano la vita dell’essere umano e che ci portano inevitabilmente, durante la visione di un’opera, a riflettere su noi stessi e sul mondo in cui viviamo. I due registi hanno dal punto di vista tematico anche un altro aspetto comune: entrambi cercano di naturalizzare ciò che dicono e di trasmettere con le loro opere sensibilità e al tempo stesso un’evoluzione del racconto caratterizzata da una lenta e progressiva tensione.

Oltre alla naturalezza del racconto, in Close anche i personaggi sono credibili, veri e mai banalizzati; ci sono pochissime musiche, molti silenzi e di conseguenza pochi dialoghi, e tutta la vicenda si basa sugli sguardi, sui movimenti e sui sensi, una scelta narrativa che si collega all’intento di sottolineare la purezza dei protagonisti, la ricerca della loro identità, la voglia di cambiare nel momento in cui è più facile fare ciò e conformarsi agli altri che combattere per la propria causa e come qualsiasi scelta porta a una conseguenza inaspettata.

Una menzione a parte va fatta alla fotografia, curata da Frank van den Eeden, basata su colori caldi e atmosfere idilliache che ci rimandano sicuramente alla tenerezza con cui si cerca di raccontare la storia ma la troviamo anche come sfondo alla drammaticità che ci accompagnerà dal momento in cui si verifica l’evento tragico – che farà cambiare la vita dei vari personaggi – fino alla fine del film; questa scelta è interessante perché dà la sensazione di una dolcezza continua, che è ancora più necessaria in un momento brutto e difficile.

Close è essenziale e semplice, così intenso nella sua lentezza, che arriva fin da subito diritto al cuore dello spettatore e ci trasporta in empatia con la visione.


  • Diretto da: Lukas Dhont
  • Prodotto da: Dirk Impens, Michiel Dhont
  • Scritto da: Lukas Dhont, Angelo Tijdens
  • Protagonisti: Eden Dambrine, Gustav de Waele, Émilie Dequenne, Léa Drucker
  • Musiche di: Valentin Hadjadj
  • Fotografia di: Frank van den Eeden
  • Montato da: Alain Dessauvage
  • Distribuito da: Lumière (Benelux), Diaphane Films (Francia), Lucky Red (Italia)
  • Casa di Produzione: Menuet, Diaphana Films, Topkapi Films, Versus Production
  • Data di uscita: 26/05/2022 (Cannes), 01/11/2022 (Francia), 02/11/2022 (Belgio), 03/11/2022 (Paesi Bassi), 04/01/2023 (Italia)
  • Durata: 104 minuti
  • Paese: Belgio, Paesi Bassi, Francia
  • Lingua: Francese, Nederlandese

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