Cinema

In Sala. Pane e Burlesque

Marina Niceforo

Manuela Tempesta dirige la maestra del burlesque Sabrina Impacciatore in una sobria commedia al femminile.

Nonostante l’iper-sfruttamento degli ultimi anni, il filone tematico della crisi economica si rivela ancora un interessante spunto creativo per il cinema italiano, che si declini nel genere serio e impegnato o in quello leggero e comico, com’è appunto il caso di Pane e Burlesque. Manuela Tempesta, al suo primo lungometraggio, si avvale non a caso della collaborazione di Massimiliano Bruno per la sceneggiatura di questa commedia, che a tratti ricorda il fortunatissimo Nessuno mi può giudicare, scritto e diretto proprio da lui.

Anche Pane e burlesque è un film tutto al femminile, in cui certamente spicca – fosse anche solo per le superiori capacità interpretative – la protagonista Sabrina Impacciatore alias Mimì la Petite, burlesque performer dal passato di successo e ora in cattive condizioni economiche. Giuliana (questo infatti è il suo vero nome) torna dopo anni nel suo paese della Puglia per vendere le proprietà ereditate dal padre, compresa una fabbrica di ceramiche la cui chiusura ha reso disoccupati molti dei compaesani: per il suo disinteresse nei riguardi della fabbrica, e perché “fa lo spogliarello”, Giuliana è quindi malvista da tutti. Quando le sue colleghe la abbandonano poco prima di una serie di spettacoli, Giuliana è costretta a reclutare alcune donne del paese per potersi esibire, ma dovrà insegnare la sottile arte del burlesque alle sarte Matilde (Laura Chiatti) e Teresa (Michela Andreozzi), e alla barista Viola (Giovanna Rei).

Toni leggeri e comici, si diceva, ma non manca in Pane e burlesque il tentativo di coniugare alla trama principale alcune pagine più gravi, con i movimenti per il diritto al lavoro guidati dalla sindacalista Frida (Caterina Guzzanti). Il rispetto con cui gli autori si accostano all’argomento, anzi, è tale da investire anche le quattro protagoniste, che insieme a tutti gli altri personaggi sono decisamente caratterizzate e mosse all’azione dalla parola “dignità”. È forse per questo che le performance di burlesque hanno una voluta impronta caricaturale, così come il personaggio, bellissimo, di Giuliana, che nasconde la complessità dei suoi problemi dietro una grande autoironia fatta di frasi dette in francese e malinconici costumi anni ’40.

Il lieto fine, d’obbligo per la commedia, vuole essere un messaggio di speranza e di positività che arriva solo in seguito allo sforzo di comprensione e di coesione di tutti gli abitanti del paese, una volta abbandonati i pregiudizi.

Un film dalla scrittura sobria e coerente, che non osa e non forza la comicità forse risultando per questo poco “divertente” nel senso classico del termine, ma per gli stessi motivi comunque piacevole e ben confezionato.


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: Manuela Tempesta
  • Fotografia: Alessandro Pesci
  • Musiche: Gianluca Misiti
  • Cast: Laura Chiatti, Sabrina Impacciatore, Caterina Guzzanti, Michela Andreozzi, Giovanna Rei, Edoardo Leo
  • Sceneggiatura: Manuela Tempesta, Michela Andreozzi, Massimiliano Bruno

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