Cinema

In Sala. Mia madre

Marina Niceforo

Nanni Moretti osserva da vicino il suo alter ego Margherita Buy in una storia autobiografica in concorso al prossimo Festival di Cannes.

 

Mia madre di Nanni Moretti sarà uno dei tre film italiani in concorso alla prossima edizione del Festival di Cannes (gli altri due sono La Giovinezza di Paolo Sorrentino e Il racconto dei racconti di Matteo Garrone), ed è il primo ad arrivare nelle sale per la prova del pubblico.

Di forte ispirazione autobiografica, Mia madre segue le vicende di Margherita (Margherita Buy), regista romana, costretta a dividersi tra riprese di un film sul tema del lavoro nelle fabbriche e l’assistenza da prestare alla madre ricoverata in ospedale. L’aggravarsi della malattia della madre è l’occasione per Margherita di iniziare una riflessione su se stessa, per comprendere le cause di quella inadeguatezza che sente e di quella incapacità di costruire rapporti umani soddisfacenti. Le sue frustrazioni sono accresciute anche dal deludente protagonista del suo film, l’attore americano Barry Huggins (John Turturro), e l’unica persona con cui Margherita può sfogarsi sembra essere il pacato fratello Giovanni (Moretti).

Per descrivere il personaggio di Margherita, Nanni Moretti punta tutto sull’introspezione, confezionando un film fatto di scene oniriche, ricordi del passato e momenti di silenziosa analisi interiore in una serie di sequenze indipendenti che funzionano in verità più da sole che nel complesso. Sono in effetti diverse le immagini interessanti presenti in Mia madre (come la lunga coda di persone in fila davanti al cinema, l’appartamento allagato, le prove di guida della figlia Livia sul motorino), ma nel collage della narrazione sono purtroppo troppo poche per dare valore simbolico e profondità alla storia, che risulta infatti povera di contenuti realmente sentiti e di nervatura emotiva.

Tutto appare confuso o appena accennato, dalla caratterizzazione dei personaggi – Giovanni e la madre Ada agiscono solo da elementi scatenanti per Margherita – alla metacritica dell’industria cinematografica (attraverso il personaggio di Turturro), alle stesse intenzioni della protagonista, descritta come egocentrica e insopportabile ma affatto rappresentata come tale, e non certo per demerito della sempre ottima Buy.

Se la regia non manca di concentrare l’occhio dello spettatore su Margherita (e in questo è sicuramente vincente), lo sforzo interpretativo richiesto è forse più grande del messaggio effettivamente contenuto nel film, certamente godibile nella sua forma di frammentato percorso interiore, ma tutto sommato frutto dal sapore già conosciuto.


Dettagli

  • Titolo originale: Mia madre
  • Regia: Nanni Moretti
  • Fotografia: Arnaldo Catinari
  • Musiche: /
  • Cast: Margherita Buy, John Turturro, Giulia Lazzarini, Nanni Moretti, Stefano Abbati, Beatrice Mancini, Enrico Ianniello, Anna Bellato, Toni Laudadio, Pietro Ragusa, Tatiana Lepore, Lorenzo Gioielli
  • Sceneggiatura: Moretti, Francesco Piccolo, Valia Santella

Una selezione delle notizie, delle recensioni, degli eventi da scenecontemporanee, direttamente sulla tua email. Iscriviti alla newsletter.

Autorizzo il trattamento dei dati personali Iscriviti