Cultura & Sviluppo

Addiopizzo e i Beni Comuni

Gabriella Bologna

Intervista a Chloé Tucciarelli

Il Comitato Addiopizzo, fondato a Palermo da giovani impegnati nella lotta alla criminalità organizzata, ha avviato nei mesi scorsi il progetto Immagina Palermo, una campagna di partecipazione attiva dei cittadini per ridisegnare la propria città. Abbiamo intervistato Chloé Tucciarelli, una delle fondatrici del movimento.

– Come nasce il progetto Immagina Palermo?

Nel 2012 abbiamo dato il via a un progetto per estendere la rete economica libera dai condizionamenti mafiosi – nostro bene comune – attraverso la diffusione della pratica del consumo critico antiracket e l’introduzione della Addiopizzo Card.

Chi acquisterà e utilizzerà la Addiopizzo card promuoverà la creazione di un fondo comune, con il quale, in modo limpido e trasparente, verranno finanziati interventi di recupero e valorizzazione di beni comuni tramite la realizzazione di un investimento collettivo.

– Quali sono le iniziative collegate al progetto?

Lo scorso novembre, all’interno della fiera Fa’ la cosa giusta! Sicilia, abbiamo realizzato il primo di una serie di workshop aperti alla cittadinanza per presentare il progetto. Recentemente abbiamo lanciato sul web il sondaggio Immagina Palermo, rivolto ai cittadini ai quali abbiamo chiesto di votare luoghi e tipologie d’intervento prioritari per orientare l’investimento collettivo. Anche alla luce di quanto emerso dal sondaggio e valutando la fattibilità, la rilevanza sociale di un eventuale investimento collettivo, oltre alla presenza o meno di una comunità attiva nel territorio di riferimento, le aree selezionate sono il Parco della Favorita e Piazza Magione.

Entrambi gli spazi saranno oggetto di ulteriore valutazione e approfondimento da parte di esperti e associazioni. Il sondaggio rappresenta, infatti, solo un passaggio di un processo di progettazione partecipata che ci porterà, in più momenti, fra cui l’annuale Festa/Fiera del consumo critico dal 16 al 18 maggio al Giardino Inglese, a discutere insieme a esperti, associazioni, comunità attive nel territorio, ma anche semplici cittadini le idee progettuali per le due aree selezionate.

– Qual è il rapporto tra Beni comuni e criminalità organizzata in Sicilia?

Secondo noi, la cultura dei Beni comuni è lo strumento più avanzato per contrastare la cultura mafiosa, nonché la signoria territoriale di Cosa nostra. Un bene di cui non ci può essere un’appropriazione (né criminale né legale, cioè che non è privatizzabile a termini di legge) è un’entità “inclusiva” che promuove necessariamente l’attivazione e la responsabilizzazione delle comunità locali, quali comunità di riferimento, per la gestione e fruizione del bene stesso, nell’interesse collettivo.          
Dove ci sono servizi, dove c’è cura e senso civico non c’è la mafia. Dove c’è senso di appartenenza ed esperienze pratiche di cittadinanza attiva, non c’è spazio per la mafia.

– Quali sono i Beni comuni che costituiscono le maggiori emergenze in questo momento?

Sicuramente tutto ciò che riguarda il verde e l’ambiente, non a caso là dove manca la tutela e sopraggiunge il degrado, assistiamo di fatto a disastri ambientali causati dalla speculazione delle ecomafie. Viceversa una riappropriazione del verde può portare a esempi virtuosi come quello del parco Uditore di Palermo, realizzato in un’area a rischio di cementificazione, la cui gestione è affidata alla collettività. Si sta cercando di realizzare, sempre in città, simili iniziative anche presso il parco Cassarà, fondo Luparello e il parco “Libero Grassi” di Acqua dei Corsari.
Più in generale, nella categoria dei Beni comuni possono rientrare i beni archeologici, culturali, ambientali. Sono beni che soffrono di una situazione altamente critica, per problemi di scarsità e di depauperamento e per assoluta insufficienza delle garanzie giuridiche.

– Che cos’è l’investimento collettivo?

L’investimento collettivo è un fondo comune e trasparente che sarà costituito, oltre che dalla quota d’acquisto della card, da una percentuale di quello che il titolare della card spenderà presso l’esercente, già iscritto alla lista di consumo critico Addiopizzo, che aderisce all’iniziativa. Il fondo è finalizzato a realizzare o riqualificare uno spazio simbolico della nostra città.

– Qual è la risposta, fino ad ora, dei cittadini all’appello di partecipazione attiva?

“Immagina Palermo” ha riscosso un grande interesse e una gran voglia di partecipazione, soprattutto tra i giovani. Oltre il 70% dei 2000 cittadini partecipanti al sondaggio on-line presente sul sito di Addiopizzo ha lasciato il proprio indirizzo mail, chiedendo di essere informato sull’evolversi della campagna, e diverse centinaia di persone hanno lasciato proposte e idee.



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