Arti Visive

Design vintage e vocazione social per la Polaroid Socialmatic

Gabriella Bologna

La macchina fotografica diventa “social”

Presentata nei mesi scorsi al Consumer Electronic Show di Las Vegas dallo studio italiano ADR Studio Marketing e Communication in collaborazione con Polaroid, la Socialmatic camera con schermo touch screen è pensata per i nostalgici della Polaroid e gli appassionati dei social network. Con un design vintage ma compatto permette di scattare fotografie, modificarle con Istagram, condividerle su Facebook, Twitter o Pinterest e stamparle su carta fotografica. Il progetto, di cui si parla ormai da un paio d’anni, è quasi pronto per entrare nel mercato dove sarà in vendita dall’autunno 2014. Una piccola rivoluzione? Lo abbiamo chiesto al suo creatore, Antonio De Rosa di ADR Studio.

Annunciata come una piccola rivoluzione dal design vintage e dalla vocazione “social” la Polaroid Socialmatic camera ci riporta al piacere della foto stampata su carta. Come è nata questa idea?

L’idea nasce dalla voglia di recuperare il piacere della foto “analogica” senza per questo buttare alle ortiche il buono del digitale. Crediamo sia il momento giusto per riportare i sensi direttamente nel reale, dando voce anche alle emozioni dal punto di vista del calore e non solo di connessioni elettriche per stimolare le sinapsi del cervello…

Il formato 3×2 pollici ricorda un po’ le cartes de visite ottocentesche. Perché si è scelto di stampare in queste dimensioni?

In primis per una ragione banalmente tecnica: il modulo di stampa 2×3 della Zink Technologies era già pronto e collaudato. Stiamo studiando nuovi formati per i prossimi modelli.

 

La Socialmatic camera utilizza una tecnologia molto avanzata ma recupera il brand e il fascino della Polaroid. In cosa consiste la collaborazione con il celebre marchio americano?

Socialmatic nasce come concept nel 2012. Dopo un percorso che è passato anche per il crowdfounding, un investitore estero ha deciso di diventare mio socio in questa impresa. Vista la nostra determinazione, Polaroid ci ha contattato dapprima per dissuaderci ma constatata la nostra tenacia ci ha fatto l’onore di essere nostro partner in questa avventura: creare una serie di dispositivi sociali che recuperino il piacere ed il fascino dell’analogico.

A chi si rivolge la Socialmatic?

Credo sia un dispositivo trasversale. Molti ci dicono che per fare certe cose esistono già gli smartphone, ma nessun smartphone ha la possibilità di stampare in tempo reale le proprie emozioni. Poi ci si dimentica di Socialmatic Photonetwork, il nostro social network proprietario che sarà una vera rivoluzione, grazie all’uso dei QR code e alla possibilità di “seguire” i movimenti e gli avvistamenti delle foto nella vita reale.

Crede che possa essere uno strumento attraente anche per gli artisti così come è avvenuto per la Polaroid le cui foto si trovano oggi nelle collezioni di prestigiosi musei?

Qualche contatto, idea, pensiero c’è… Credo che possa diventare uno strumento nuovo, che riuscirà ad esplorare dei meccanismi uomo/dispositivo che gli smartphone hanno solo toccato.



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