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Vetrina. “Charles Bukowski. Il sole bacia i belli”

Gabriella Bologna

Il sole bacia i belli di Charles Bukowski: interviste, incontri, insulti.

Un autentico mito letterario del Novecento, Charles Bukowski, ha sempre spiazzato tutti, nella letteratura come nella vita. E ha spiazzato spesso anche i giornalisti che lo hanno intervistato nel corso di trent’anni: da Arnold Kaye, che lo incontrò per il “Literary Times” nel 1963, a Gundolf Freyermuth nel 1993, come racconta questa raccolta di interviste e chiacchierate con lo scrittore in parte inedite in Italia.

L’infanzia difficile, l’alcol, la letteratura, le donne e la vita per Bukowski sono una fonte inesauribile da cui attingere. La battuta è sempre pronta, e un bicchiere di vino o di birra sempre a portata di mano. “Quando hai cominciato a scrivere?” gli chiede Kaye nella prima intervista. “A trentacinque anni. Calcolando che il poeta medio comincia a scrivere a sedici anni, adesso ne ho ventitrè” risponde Buk.

L’uomo che emerge da queste conversazioni si mette a nudo con grande semplicità e con altrettanta naturalezza sfoggia un’ironia non sempre facile da cogliere. Spara a zero su tutti (ideali, intellettuali, pubblico) e racconta il suo rapporto con le droghe e con l’alcol, il sesso, la vita di strada, il lavoro per undici anni all’ufficio postale e quello solitario di scrittore dai cinquant’anni in poi.

La sua letteratura nasce in gran parte dal suo vissuto personale e lui appare poco interessato agli eventi della storia e alle grandi rivoluzioni, così come al successo che raggiunge prima in Europa e poi negli Stati Uniti: “Questa mi sembra sia la terza intervista in tre settimane” dichiara nel 1967, “Spero di non diventare mai una moda .[…] Scrivo poesia. Quindi la poesia dovrebbe essere l’essenza, la base, il messaggio stesso. E non c’entra un bel niente cosa penso del Vietnam, del Sunset Strip, dell’LSD”.

Così come nelle poesie, nei romanzi e racconti autobiografici, anche in queste interviste Bukowski alimenta il mito di se stesso: personaggio burbero, solitario, dissacrante, a tratti troppo ubriaco anche in manifestazioni ufficiali. Lo scrittore talentuoso e dannato che ha sedotto generazioni di lettori torna a catturarci con la sconcertante crudezza delle sue verità.


  • Genere: Saggistica

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