Arti Performative

#Teatrografie. Spiro Scimone/Francesco Sframeli // Nunzio

Giovanni Bottiglieri

Nell’ambito della II edizione della rassegna teatrale “Teatrografie”, ideata e diretta da Vincenzo Albano e curata da Erre Teatro, calcano la scena salernitana i due riconosciuti attori e drammaturghi Spiro Scimone e Francesco Sframeli, a cui questa edizione guarda in modo specifico.


 

 

La manifestazione è partita dallo spazio “Teatri Sospesi” con un piccolo omaggio ai due fondatori della compagnia teatrale indipendente “Scimone Sframeli”. Questo omaggio si è tradotto nella produzione di un percorso visivo “Parole in Immagini”, tra fotografie e disegni, a cura di Adele Filomena e Renzo Francabandera; di un video-dramma dal titolo Cinque giorni di pace che in 16 minuti tenta di fare una panoramica su tutta la produzione di Scimone e Sframeli, e di una lettura/studio Un giorno speciale a cura di e con Luca Trezza tratta da La festa di Spiro Scimone.

Il giorno 3 dicembre la rassegna ci ha condotto al Teatro Nuovo di Salerno, dove abbiamo potuto assistere al primo fortunato spettacolo della compagnia Scimone Sframeli, dal titolo Nunzio, il cui debutto risale al 1994. Nunzio è una scena piena di vita, di carne e di silenzi. I due protagonisti sono molto diversi tra loro e tutto ciò che condividono è un’angusta cucina, rifugio per le loro solitudini. Il primo, Pino, è sempre in giro per incarichi misteriosi, forse è un killer, costretto a fare la volontà di un mandante nascosto. L’altro, Nunzio, che si affida all’immagine del Sacro Cuore e a delle pillole in grado, secondo lui, di aiutarlo ad alleviare i sintomi di una brutta malattia che lo sta divorando, che si esterna in una tosse fastidiosa e profonda.

L’ossessione e il silenzio sono gli elementi che emergono man mano che il dialogo si infittisce, rivelando una comicità disordinata e costruita su una circolarità senza uscite. Non c’è la possibilità di trovare uno spazio che non sia quello angusto e dominante del tavolo da pranzo, dove i due trovano conforto da una morte solitaria attraverso i gesti quotidiani: mangiare, bere un caffè, fumare una sigaretta e perché no, ubriacarsi. I corpi degli interpreti, che agiscono come clown privati della loro potenzialità comica e del loro contesto ideale, tendono a immobilizzare la vita, nonostante siano assolutamente presenti a se stessi e in grande complicità con gli spettatori.

Per Scimone e Sframeli, i tre elementi, autore, attore e spettatore devono creare una fitta rete di comunicazione e di reazione, per cui lo spettacolo è il risultato di una sviluppata capacità di costruzione di un linguaggio teatrale chiaro e comprensibile. Sebbene sia orchestrato da tanti eloquenti silenzi, essi, sommati alla lingua messinese riescono ad affacciarsi al mondo; la prova di ciò è che i loro spettacoli sono stati spesso oggetto di premi, riconoscimenti e rappresentazioni internazionali.

Prossimo appuntamento salernitano con il loro teatro, venerdì 5 dicembre con BAR, per la regia di Valerio Binasco.


Dettagli

  • Titolo originale: Nunzio

Una selezione delle notizie, delle recensioni, degli eventi da scenecontemporanee, direttamente sulla tua email. Iscriviti alla newsletter.

Autorizzo il trattamento dei dati personali Iscriviti