Cinema

In Sala. Fury

Giovanni Bottiglieri

Brad Pitt scende in guerra a bordo di un carrarmato nel nuovo sorprendente war movie di David Ayer.

 

Ciò che un uomo è capace di fare a un altro uomo.

Questa una delle frasi più significative di Fury, dove la Germania del 1945 diviene teatro della violenza insensata della Seconda Guerra Mondiale. Il regista, produttore e sceneggiatore David Ayer dirige un film capace di cambiare pelle e dire qualcosa in più rispetto a numerosissimi film che lo hanno preceduto dagli anni ’40 a oggi nella storia del cinema. Il protagonista, Don, è incarnato da un Brad Pitt strabiliante, tanto che avrebbe potuto concorrere per la nomination agli Oscar come Miglior Attore Protagonista.

L’esercito americano sta per vincere la guerra e la 2ᵃ divisione corazzata dopo aver affrontato numerose battaglie tra Africa ed Europa è ormai giunta in casa del nemico. Ciononostante, le difficoltà sono numerose e la crudezza del conflitto è tangibile in ogni momento della vita quotidiana dei soldati. A seguito di alcune perdite importanti al Sergente Don e al suo equipaggio viene assegnato una giovane recluta che per sua sfortuna è capitata in quella divisione. Norman Ellison (Logan Lerman) è in realtà un dattilografo e non ha mai ucciso nessuno, neanche in guerra. Il sergente intuisce che il ragazzo ha bisogno di un impatto violento per imparare in fretta a difendere se stesso e i suoi compagni.

Il cielo è plumbeo e l’inferno a confronto sembra una passeggiata sulla spiaggia. Una notte senza fine sotto le bombe, i proiettili e la morte che incombe senza preavviso. Fury dipinge dei personaggi multiforme e i soldati americani non sono gli eroi senza macchia, anzi, sono uomini attaccati alla propria vita più di chiunque altro e che comunque darebbero la propria per salvare i compagni. Non c’è patriottismo in questo film, ma solo senso del dovere e adrenalina nel compiere atti violenti.

L’odio di chi ha visto tante vittime dei nazisti, come il famoso “mucchio di piccole braccia” e l’orrore del celebre Colonnello Kurtz di Apocalypse Now si traduce in un agire di continuo per prendere città dopo città fino ad arrivare al cuore del cancro nazista, Berlino. Fury non lo spiega e non lo racconta l’orrore ma ce lo fa vivere. I protagonisti, tutti incarnati fra l’altro da un cast stellare, hanno l’indefinibile carattere dell’essere uomini, quegli esseri viventi che funzionano o che sono colorati solo a tratti, buoni e malvagi, altruisti e invidiosi; la grandezza di questo film è quella di trovare una logica anche nei gesti più insensati, poiché il calarsi nelle situazioni estreme genera abitanti estremi e questi esseri, i soldati, sono gli abitanti della guerra dove anche chi non vi cerca dimora viene coinvolto tragicamente.


Dettagli

  • Titolo originale: Fury
  • Regia: David Ayer
  • Fotografia: Roman Vasyanov
  • Musiche: Steven Price
  • Cast: Brad Pitt, Logan Lerman, Shia LaBeouf, Michael Peña, Jon Bernthal, Kevin Vance, Scott Eastwood
  • Sceneggiatura: David Ayer

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