Arti Performative

Premio Rete Critica 2018 – Le nostre segnalazioni

Redazione

Anche quest’anno “Scene Contemporanee” partecipa al Premio Rete Critica ideato nel 2011 per raccogliere “in una struttura informale i siti e i blog di informazione e di critica teatrale”.
La fase finale si svolgerà al Teatro Verdi di Padova, con votazione della giuria il 15 dicembre: in quell’occasione sarà possibile assistere agli spettacoli delle compagnie finaliste e alle presentazioni dei progetti organizzativi e dei progetti di comunicazione selezionati per la fase conclusiva.

Esaurita la primissima fase del Premio Rete Critica 2018, in cui i vari blog e siti di informazione teatrale propongono 5 candidati per le 3 categorie “Spettacolo/Compagnia”, “Organizzazione/Progetto” e “Comunicazione”.
L’elenco dei candidati passati alla fase successiva sulla base delle segnalazioni ricevute è disponibile qui: http://www.ateatro.org/RC_2018.asp

Pubblichiamo, di seguito, quelle che sono state le nostre segnalazioni, accompagnate dalle motivazioni:

 

1. SPETTACOLO/COMPAGNIA

Alessandro Blasioli
Ventiseienne abruzzese, attore, narratore, drammaturgo, Alessandro Blasioli ha dimostrato doti spiccate nell’abbracciare nella sua minuta ma gagliarda figura una scrittura originale di argomento storico o di attualità che è, inequivocabilmente, punto di vista e cronaca, immaginazione e documentazione. Usa la leggerezza per arrivare a scomode verità, l’autobiografismo per divulgare argomenti complessi o poco conosciuti, maturando osservazioni, analisi e giudizio. Le sue incarnazioni sul palco scavano nella tradizione della Commedia dell’Arte, rielaborata per dare sostanza all’immaginario contemporaneo, popolato di personaggi grotteschi e iperrealistici. Nominiamo quindi Blasioli, già premiato da festival nazionali dedicati alla scena Under 30 (come quest’anno il suo “Sciaboletta”, sulla figura del re Vittorio Emanuele III), per esprimere che la qualità dei suoi spettacoli esula da un discorso di tipo anagrafico.

 

2. ORGANIZZAZIONE/PROGETTO

FOG

rappresenta il fulcro con cui si è ridato vita al Teatro dell’Arte della Triennale di Milano restituendo centralità alle arti performative e realizzando un progetto ad ampio raggio capace di intercettare, tra le realtà artistiche nazionali ed internazionali, le espressioni più significative del panorama teatrale contemporaneo. Segnato fortemente da una visione contemporanea di stampo nordeuropeo (vedi ad esempio il Kunstfestivaldesarts di Bruxelles), FOG ha saputo proporre un programma che da un lato centra il cuore della produzione performativa internazionale oggi, e dall’altro vi si inserisce in ambito fortemente transmediale proponendo ad esempio eventi di musica elettronica o proiezioni di film, sia rafforzando questa visione e sia creando un forte senso di comunità. Proprio il concetto di comunità è uno degli altri temi chiave dell’innovazione di progetto: ampia attenzione si è data a progetti performativi in grado di dialogare con le periferie e i giovani (vedi ad esempio i Mammalian Diving Reflex) e dall’altro attraverso performance itineranti (come quelle di MK o di Strasse) in grado di ridisegnare i luoghi attraverso l’atto performativo, restituendone un nuovo senso alla città e a chi ci vive, compiendo così un’opera di performance design. In questo senso si riconosce inoltre al festival una connotazione fortemente identitaria per la sua capacità di inserirsi in realtà ed iniziative storiche del capoluogo lombardo sapendone coinvolgere istituti e rappresentanze varie (Fondazione Feltrinelli, Piano City Milano, ecc.). Il nome con cui il festival definisce e presenta se stesso, tra l’altro, richiama insieme le realtà performative di cui si fa promotore e l’immagine collettiva della Milano nebbiosa universalmente riconosciuta.

 

3. COMUNICAZIONE : _______

 

4. SPETTACOLO/COMPAGNIA

Amor Vacui
Con sole tre produzioni all’attivo, la compagnia Amor Vacui è stata capace di emergere e di stupire per la freschezza del linguaggio, affidato a una scrittura sapiente, matura, che vede nel contributo alla drammaturgia di Michele Ruol un efficace supporto e nella conoscenza del panorama mediatico attuale la sua più grande fonte di ispirazione. Le emozioni veicolate dai loro spettacoli non sono mai monocromatiche, ma contengono sempre un retrogusto dolceamaro. Capaci di scavare nelle ansie e nelle contraddizioni dell’essere umano in profondità (come in “Intimità” quest’anno) e di arrivare al cuore di spettatori diversissimi, gli Amor Vacui hanno affrontato temi universali con un taglio ricercato, sempre originale, vivisezionando ed esaltando finemente le tematiche trattate, con autoironia, ritmo vivace e intelligenza.

 

5. ORGANIZZAZIONE/PROGETTO

CastellinAria – Festival di Teatro Pop
Una giovane compagnia romana (Compagnia Habitas) e un giovane regista della provincia di Frosinone (Ivano Capocciama) decidono di avvicinarsi a nuovi pubblici andando lontano dalla città e scommettendo su una terra dal paesaggio incantevole ma assai poco conosciuta, la Val di Comino, realizzando un festival all’aperto, “CastellinAria – festival di teatro pop”, dentro e fuori le mura del Castello Cantelmo ad Alvito. Senza voler strafare (uno spettacolo teatrale a sera + un concerto, con ingressi a offerta libera), puntando su partnership e strategie di social innovation, sono riusciti a trasportare il pubblico indietro nel tempo ricreando un’atmosfera di festa e di genuina relazione, con attività di svago e giochi all’aperto, che hanno attirato visitatori dai paesi limitrofi. Da diverse parti d’Italia sono arrivati invece gli allievi dei laboratori programmati, rivolti sia a professionisti che non professionisti. Grazie all’aiuto di partnership a tema (per esempio, la Cattex Ballons, azienda che produce palloncini in lattice), hanno curato senza sperpero di ulteriori risorse l’immagine del festival. Sempre a questo scopo, hanno inoltre permesso agli operatori di incontrare, di convivere, con un’abitante del territorio, permettendo la costruzione di relazioni autentiche e spontanee, e trasformando gli stessi limiti di budget in un valore che dà sostanza all’identità della manifestazione, che, pur essendo alla sua prima edizione, fa ben sperare per il futuro.



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