Arti Performative Dialoghi

Passato e presente con il festival di danza “Nutida” a Scandicci. Intervista alla co-direttrice artistica Cristina Bozzolini

Roberta Leo

È in corso a Scandicci, fino al 9 luglio, la IV edizione di NUTIDA Nuovə danzatrici/ori il festival di nuova danza contemporanea diretto da Cristina Bozzolini e Saverio Cona. Nel Castello dell’Acciaiolo, il festival intende promuovere e sostenere nuove generazioni di danzatori nell’ottica del binomio tra tradizione e innovazione promosso dalla direzione artistica.
Iniziato il 17 giugno, il festival ha visto e vedrà ospiti Mario Bermudez Gil, Philippe Kratz, Pablo Girolami, Joy Alpuerto Ritter ma anche compagnie italiane quali Aterballetto, Spellbound Contemporary Ballet, Nuovo Balletto di Toscana, Compagnia Simona Bucci/Compagnia degli Istanti, Artemis Danza, Compagnia Opus Ballet, affiancate da nomi come quello di Rosario Guerra, un protagonista della scena europea, ma anche giovani talenti come Giovanni Insaudo, Emma Zani, Roberto Doveri, Veronica Galdo, Lorenzo di Rocca, Jennifer Rosati, Beatrice Ciattini, Niccolò Poggini Alice Catapano, Aldo Nolli, Giulia Orlando, Monica Baroni, Francesca Santamaria, Paolo Rizzo, Caterina Cescotti, Rosanna De Pace, Isabel Rodriguez Ramos, Isabella Giustina. Segnaliamo alcuni dei prossimi appuntamenti: Caterina Cescotti della Compagnia Codeduomo, in scena domani 30 giugno, che porta all’attenzione del pubblico un primo studio di Orizzonti verticali, che indaga il rapporto tra due entità, servendosi di alcuni principi cardine della fisica: forza di gravità, la spinta e le leve; il 3 luglio la compagnia parmense Artemis Danza con Alfa 2.0, in prima regionale, che presenterà un solo di Jessica D’Angelo, un viaggio introspettivo accompagnato dalle musiche originali di Stolfo Fent; il 4 luglio, la prima assoluta di Giovanni Insaudo con MM (produzione Stazione Utopia/Nutida), un solo con Veronica Galdo ispirato alla vita, al mito e alla storia della celebre Marilyn Monroe; la Compagnia Simona Bucci/Compagnia degli Istanti, in scena il 5 luglio con Koi No Yokan, che trae ispirazione dall’espressione di lingua giapponese Koi No Yokan che rappresenta la sensazione di aver incontrato la persona per cui si è destinati.

Per saperne di più abbiamo intervistato Cristina Bozzolini, storica danzatrice e direttrice artistica della scena coreutica italiana in ambito performativo e pedagogico.

Direttrice, qual è secondo lei il tratto distintivo del festival Nutida?

Loriginalità di questo festival, che a mio parere non ha eguali nel panorama italiano, si fonda su un progetto che propone lavori di giovani non ancora appieno professionisti insieme a spettacoli di autori già affermati e creazioni di giovani talenti. Inoltre, questa rassegna offre lopportunità di conoscere vari stili di danza contemporanea. Si dice “danza contemporanea”, ma la danza contemporanea non è una sola.

Sono presenti parecchie realtà storiche del panorama della danza italiana e allo stesso tempo giovani artisti emergenti. Il binomio tradizione e innovazione funziona ancora?

Questo binomio deve funzionare. È ciò che ripeto sempre ai giovani quando mi chiedono pareri sulle coreografie a cui mi fanno assistere. Credo che non possa esserci futuro senza tenere conto del passato, non un passato didattico, ma una conoscenza anche emotiva che sgorga dalle innovazioni del Novecento ed è importante, perché no, avere contezza anche di ciò che nella danza è successo nellOttocento.

Sono previsti momenti di interazione e scambio tra pubblico e artisti?

Proprio sere fa, dopo aver assistito a due spettacoli del festival, ho pensato che sarebbe stato bello e interessante restare al Castello dellAcciaiolo a conversare con gli artisti e con il pubblico. Una pratica che allestero è assolutamente invalsa e dunque sicuramente il prossimo anno, daccordo su questa idea con il co-direttore artistico della rassegna Saverio Cona, percorreremo questa strada che penso arricchirà la manifestazione diventando momento di formazione e confronto tra spettatori e compagini artistiche e stimolo per la diffusione di una cultura della danza.

Lei è stata direttrice storica di Aterballetto, presente nel Festival. Secondo lei come è cambiata la compagnia rispetto agli anni in cui la dirigeva?

Non sono più direttrice da sei anni dellAterballetto, che ho guidato per dieci anni. Ovviamente quasi tutti i danzatori sono cambiati, ad eccezione di quattro o cinque, ma per quanto attiene alla linea artistica ritengo che sia in continuità con quella che è stata la mia idea. La proposta attuale dellAter è fondata sul contemporaneo, in cui sono annoverati diversi stili.

Lei è direttrice di scuole di formazione, compagnie, festival. In quale veste si vede di più?

Le scuole di formazione, come testimoniano nella mia storia il Centro Studi Danza a Firenze, oggi Scuola del Balletto di Toscana e le compagnie, Collettivo Danza Contemporanea di Firenze fondato nel 1975, poi il Balletto di Toscana nato nel 1985 e Nuovo Balletto di Toscana dal 2017, sono state le mie grandi passioni. Lidea del festival Nutida mi viene proposta nel 2020 da Saverio Cona ed io lho accolta con favore, perché sono certa che sicuramente è una parte vitale per la danza. Chi studia, chi si forma, chi si prepara ha ovviamente bisogno di palcoscenici e confronti.

[Immagine di copertina: “Rer”, Compagnia IVONA. Foto di Asen Tonev]



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