Libri

Gente nel Tempo

Carmen Navarra

Conosciuto come il fondatore del “realismo magico” insieme ai suoi contemporanei Giorgio De Chirico e Alberto Savinio, Massimo Bontempelli scrive pagine attualissime nella letteratura italiana ed europea; usando il mistero e la magia trova un modo – o uno dei modi – per esorcizzare il pensiero più o meno ossessivo della morte che si interseca ineluttabilmente con la vita.

La Gente nel tempo (1937, riedito da Utopia, 2020) di cui scrive Bontempelli nel suo romanzo è l’agiata famiglia genovese Medici, che si trasferisce nella villa della “Coronata” di Colonna, un piccolo paese della Liguria primonovecentesca, avvolto sin da subito da nefasti presagi. Lettori e lettrici entrano nelle vite di questa famiglia, composta dalla nonna, l’autoritaria e serafica “Gran Vecchia”, dal figlio Silvano, succube di sua madre, dalla nuora Vittoria e dalle nipotine Dirce e Nora in un tempo precisamente e inspiegabilmente scandito dalle loro morti (che stanno per sopraggiungere): ogni cinque anni – dal 1900 fino al 1925 – questa famiglia subisce o sarà destinata a subire una perdita. È una coincidenza?

Bontempelli, con argute ma mai invasive intromissioni nella vicenda, ci presenta l’arcano che lascia volutamente tale attraverso la figura dell’abate Clementi, memoria storica del paese di Colonna che, appassionato di congiunture astrali, studia il caso della famiglia ravvisando con sempre maggiore convinzione la veridicità della profezia della Gran Vecchia che in punto di morte di fronte a tutta la famiglia sentenzia impassibile: “Del resto nessuno di voi morirà vecchio”. Il dilemma, mai chiarito, si intreccia al mistero della morte, imperscrutabile e umbratile nel caso della nonna e di una delle due nipoti, delirante e convulsa nel caso del marito e della moglie. Così in questo romanzo si vive nell’attesa di morire, si gioisce e si precipita in un angosciante senso di colpa per “averla scampata”, si scommette su chi sarà il prossimo, si prova a obliare la condanna innamorandosi, viaggiando, giocando a carte o ballando alle feste. Sarà forse questo il senso delle nostre stesse esistenze diverse eppure uguali? Semplicemente non ci è dato sapere quando toccherà a noi ed è questa illusoria fortuna a rendere meno greve il cammino, come l’abate fa intendere ad una delle ragazze: “Non importa morire, importa non sapere quando. L’ignoranza è la giovinezza. Di mano in mano che uno un poco lo sa, lui se ne va. La vita è essere incerti, la vita è non sapere né quando né dove uno va”.

Forse allo stesso Bontempelli che si è occupato anche di teatro insieme a Luigi Pirandello non era del tutto sconosciuta la “lezione” dei tragici greci, che inscenavano i drammi partendo dalle maledizioni divine scagliate contro gli esseri umani (si pensi all’Edipo di Sofocle). La stessa Nora, come un personaggio tragico in preda alla follia, “spinge le braccia con aperte le mani per allontanare le immagini di maledizione” in uno slancio di vita che si oppone al tempo della morte.




Altro

  • Autore: Massimo Bontempelli
  • Nazione: Italia
  • Lingua Originale: Italiano
  • Genere: Realismo Magico
  • Editore: Utopia
  • Data di Pubblicazione Originale: 1937
  • Data di Pubblicazione Edizione Recensita: 17 Settembre 2020
  • Tipo di media: Stampa
  • Pagine: 185
  • ISBN: 9791280084002

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