Cinema

La pazza gioia

Valentina Esposito

Un’amicizia speciale tutta al femminile, la ricerca della felicità e del riscatto sono al centro del nuovo di Paolo Virzì, reduce dai lunghi applausi del Festival di Cannes 2016.

Presentato al Festival di Cannes 2016 nella sezione “Quinzaine”, La pazza gioia di Paolo Virzì ha incantato pubblico e critica, conquistandosi una standing ovation e recensioni positive dalle riviste specializzate straniere. Un’atmosfera briosa avvolge quindi la pellicola del regista fiorentino, e una volta che ci si abbandona ai titoli di coda non c’è neppure da farsi troppe domande a riguardo.

Beatrice/Valeria Bruni Tedeschi e Donatella/Micaela Ramazzotti. Effervescente e dal passo nobile la prima, romantic-rude e fragilissima la seconda, sono le due stelle scapestrate di Villa Biondi, comunità terapeutica vicino Pistoia che si prende cura di donne affette da disturbi mentali e socialmente pericolose. Le due donne si incontrano per caso, fanno coppia da subito: in loro c’è una scintilla, un silenzioso intendersi che in pochi giorni si trasforma in un’amicizia pronta a consolidarsi giorno dopo giorno senza troppe conferme. Basta capirsi al volo, e le due sognatrici “disturbate” se ne vanno in giro per la Toscana, meglio ancora se dopo aver rubato una macchina d’epoca e una mise anni ’30 da un set cinematografico. Sì, perché Beatrice e Donatella indossano maschere fuori dal tempo, ma con l’amarissima consapevolezza di essersi sommerse fino all’ultimo capello in questo tempo.

La pazza gioia è uno di quei film che ti mettono con le spalle al muro: ti lasciano addosso adrenalina e malinconia allo stesso tempo, perché sono veri, nudi e crudi. Paesaggi emotivi questi dalla fotografia vivace totalmente opposti a quelli glaciali e neutri de Il Capitale Umano, di cui Virzì conserva solo la scia della verità e del riscatto. La pazza gioia ci ricorda tanto, con qualche inevitabile fronzolo in più date le sue protagoniste eccentriche e borderline, quell’indimenticabile capolavoro di commedia all’italiana che è Il Sorpasso di Dino Risi. Un omaggio silenzioso che Virzì fa al buon cinema italiano, quando Beatrice e Donatella, sfrecciano felici verso i loro sogni a bordo di una vecchia auto, cercando il vento in faccia.

La dura ricerca della spensieratezza e di una felicità da pagare a caro prezzo, il non-luogo della città, immersa nel suo svago e frastuono, che si oppone in questo caso alla rassicurante campagna pistoiese, isolata ma più vicina alla vita, sono suggellate dal sentimento nobile dell’amicizia: la pazza gioia allora, ci ricorda attraverso due donne fragili ma incoraggiate da un’irrefrenabile voglia di vivere, che la felicità si nasconde nei sentimenti umani, oggi più che mai sepolti dalla polvere. E che, disturbati o meno, sia il momento di riscoprirli e dargli il giusto peso in una vita scandita solo dal ticchettio degli orologi.


Dettagli

  • Titolo originale: La pazza gioia
  • Regia: Paolo Virzì
  • Anno di Uscita: 2016
  • Genere: Commedia
  • Fotografia: Vladan Radovic
  • Musiche: Carlo Virzì
  • Costumi: Katia Dottori
  • Produzione: Italia, Francia
  • Cast: Valeria Bruni Tedeschi, Micaela Ramazzotti, Valentina Carnelutti, Tommaso Ragni
  • Sceneggiatura: Francesca Archibugi, Paolo Virzì

Una selezione delle notizie, delle recensioni, degli eventi da scenecontemporanee, direttamente sulla tua email. Iscriviti alla newsletter.

Autorizzo il trattamento dei dati personali Iscriviti