Cinema

La ballata dell’amore e dell’odio

Fausto Vernazzani

Arriva nelle sale con qualche anno di ritardo il film di Alex De La Iglesia, successo di un Festival di Venezia di alcuni anni fa.

Se si dovesse incoronare qualcuno come Re della black comedy, questi sarebbe sicuramente il regista spagnolo Álex de la Iglesia. Dopo anni di ritardi e di rimandi, arriva in Italia uno dei suoi film più belli, la Balada triste de trompeta, il cui titolo è preso dalla canzone dell’attore/cantante Raphael nel film Sìn un adios. Tradotto in italiano come la Ballata dell’odio e dell’amore, questa storia di clown assassini, amore e guerra civile si prepara a scontrarsi contro un pubblico italiano ancora impreparato per questo.

Javier (Carlos Aceres) è figlio d’un Clown Felice costretto a combattere per il Generale Lister nel 1937 e poi incarcerato in seguito alla vittoria del Generalissimo. Ancor giovane cerca con tutto il suo coraggio di salvare suo padre, fallendo e causandone la morte. Tuttavia continua la tradizione di famiglia, ma non riuscendo né a ridere né a far ridere, diventa il Clown Triste nel circo di Sergio (Antonio de la Torre Martin). Lui dalla personalità timida e repressa, Sergio violento ed irruento, due personalità contrapposte entrambe innamorate della bellissima trapezista Natalia (Carolina Bang). A nulla varranno gli avvisi: la morte, il sangue e l’orrore si mescoleranno alla turbolenta storia del governo Franchista.

Capolavoro di un cinema impossibile da incastonare in un singolo genere, la Balada triste de trompeta è il canto d’un uomo che vaga piangendo per una città, versando lacrime di sangue per la rabbia d’una vita mai goduta e senza mai un sorriso. De la Iglesia si supera, al punto da vincere il Leone d’Argento per la Regia al Festival di Venezia del 2010, spaventando, divertendo e spalancando le bocche degli spettatori a forza con il potere d’una furia mista ad una visione vicina alla perfezione stilistica, per un Cinema impossibile da strappare dalla propria memoria.

Di rara bellezza è la fotografia di Kiko de la Roca, le cui luci son più cupe d’una notte senza stelle: non importa se sia all’interno di una caverna piena d’animali imprigionati o in un circo dove i bambini vivono la felicità d’un momento, la disperazione è nell’aria. E’ il racconto epico d’una ballata dalle musiche tristi e guerrafondaie di Roque Baños, note coniate dai primi piani e dal realismo degli orrori nascosti in due mostri – Aceres e Martin – i cui volti spaventano non per le deformazioni imposte o autoimposte, ma per i sentimenti nascostivi dietro: sono il lamento di Raphael nel suo canto, sono la furia d’una felicità vana.


Dettagli

  • Titolo originale: Balada triste de trumpeta
  • Regia: Alex de la Iglesia
  • Fotografia: Kiko de la Roca
  • Musiche: Roque Baños
  • Cast: Carlos Aceres, Antonio de la Torre Martin, Carolina Bang
  • Sceneggiatura: Alex de la Iglesia

Una selezione delle notizie, delle recensioni, degli eventi da scenecontemporanee, direttamente sulla tua email. Iscriviti alla newsletter.

Autorizzo il trattamento dei dati personali Iscriviti