Arti Performative

Virgilio Sieni / Giuseppe Comuniello // Danza cieca

Giovanna Villella

Dal 9 all’11 febbraio in Calabria, la Residenza MigraMenti della Compagnia Teatro del Carro di Badolato (CZ) ha ospitato lo spettacolo Danza Cieca firmato dal coreografo Virgilio Sieni ed eseguito insieme con il danzatore non vedente Giuseppe Comuniello, accompagnati dalla musica elettronica dal vivo di Spartaco Cortesi.

Danza Cieca è il progetto vincitore del bando “Accessibilità nello spettacolo dal vivo” del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo mediante la rete costituita dal Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni, dal Teatro del Carro e dalla Fondazione Teatro Grande di Brescia.

La prima delle tre repliche calabresi è stata rappresentata all’interno del Museo MARCA di Catanzaro. Le altre due hanno avuto luogo all’ex Convento dei Minimi di Roccella Jonica e al Teatro del Carro di Badolato.

Lo spazio scenico è allestito unicamente con un grande tappeto di cartone. Materiale scelto per le sue qualità tattili che consentono di scivolare agevolmente, generando quel fruscio caratteristico che diventa esso stesso una cassa di risonanza in grado di incidere sulla performance. Il pubblico è disposto lungo i quattro lati del rettangolo.

Foto di Luna Loiero e Antonio Pittelli / FerMentis

Nella sala in penombra, Sieni e Comuniello, in abiti che rispondono a parametri di comodità e funzionalità, riescono a sincronizzare ritmo-movimento in un reciproco integrarsi. Il loro è un rapporto “democratico”. La disinvoltura, la naturalezza, l’abilità e la precisione tecnica di Comuniello annullano la percezione della sua disabilità, a dimostrazione che ogni forma d’arte si esprime meglio nell’irregolarità e nella non omologazione. Ogni loro gesto vive il tempo di una nota, di un verso musicale, di un suono diventando scansione del tempo e dello spazio che si abita. Il lavoro è interamente coreografato ovvero risponde alla sistematica organizzazione e costruzione significante di tutti gli stimoli gestuali, ognuno dei quali porta in sé una qualità specifica del movimento espressivo che il danzatore deve raggiungere attraverso l’esatta riproduzione del processo motorio. Il risultato è una danza corporea e drammatizzata, con scelte gestuali silenziose e simbolizzate. L’aria, entità invisibile e meravigliosamente duttile, è plasmata dal movimento delle mani che sembrano tracciare i confini immaginari dello spazio abitato dai corpi il cui distacco crea interstizi di solitudine e di silenzio riempiti da un flusso di energia che travasa da un corpo all’altro mentre la meditazione galleggia sulle dita che sembrano mosse da forze fisiche autonome. Questo “spazio di adiacenza” diventa luogo di condivisione, di dialogo e di attesa prima del contatto. Contatto non fugace ma prolungato, che scivola sull’epidermide come sulla mappa geografica di un paese inesplorato, quasi a volerlo conoscere attraverso la sensibilità dei polpastrelli, portandone alla luce i resti di tutti i naufragi. Ecco che nel tocco accade l’ascolto dell’altro. Poi, passi strisciati, movimenti obliqui, figure a terra, iterazione dei percorsi per non far morire gesti che si ripetono da sempre, scavo nella memoria emotiva, fluidità e stasi. Una danza sciolta negli arti ma legata saldamente al suolo per una performance non conformista, antiaccademica, estetica, filosofica e tattile con i corpi che, all’unisono, si inscrivono e scrivono lo spazio, si fondono, si dividono, dialogano, giocano, combattono, rotolano, si avvinghiano laddove ogni tocco genera un flusso ininterrotto di gesti che il corpo accoglie e restituisce seguendo scie sonore minime e rumori, schiocchi di lingua, fischi, contrazioni del respiro ma sono solo giochi, come il gioco di plasmare l’argilla rossa sulla quale Sieni e Comuniello si divertono a imprimere le loro impronte. Danza cieca è la consapevolezza portata al corpo, è esperienza percettiva, ascolto e conoscenza dell’altro ma anche esperienza etica che nasce da bisogni profondi, spirituali, sociali, collettivi e diventa espressione della contemporaneità.

[Immagine di copertina: foto di Luna Loiero e Antonio Pittelli / FerMentis]



Una selezione delle notizie, delle recensioni, degli eventi da scenecontemporanee, direttamente sulla tua email. Iscriviti alla newsletter.

Autorizzo il trattamento dei dati personali Iscriviti