Cinema

Tutti i santi giorni

Fausto Vernazzani

Gli opposti si attraggono e dalla loro unione nasce un figlio, o almeno è questo quello che vorrebbero i due sorprendenti protagonisti del nuovo film sentimentale di Paolo Virzì.

Il cinema italiano è un utente di quei social network che si nutrono degli argomenti del giorno come se fosse legna per il fuoco, con la differenza che la nostra industria non sa scegliere i rami migliori per tenere la fiamma alta. Si passa dalla disoccupazione all’eutanasia, dal reality alla fecondazione assistita. Tuttavia questo non può sempre essere un male, tra tante opere deprecabili c’è n’è sempre qualcuna pronta a distinguersi per un approccio più originale o, come nel caso di Tutti i santi giorni, più spontaneo. Paolo Virzì torna dopo il mediocre La prima cosa bella per narrare le vicende di Guido (Luca Marinelli) ed Antonia (Thony), una coppia innamorata e in convivenza da sei anni che decide di avere un figlio. Più facile a dirsi che a farsi, viste le difficoltà fisiologiche, i dubbi e i problemi personali irrisolti di lui e lei.

Personalità così diverse da essere banali, lui fiorentino esperto di quei santi che danno il titolo al film e lei musicista siciliana estroversa, incontratisi per caso e da sempre vissuti con la stessa spensieratezza e spontaneità dei pesci che si annidano tra le acque turbolente vicine ai frangiflutti. Un piccolo miracolo di film che riesce a sopravvivere pur essendo saturo di dialoghi forzati – sceneggiatura di Virzì, Francesco Bruni e Simone Lenzi autore del romanzo Le Generazioni da cui è tratta l’opera filmica –, di cliché sul popolo ignorante che vive di calcio e gioielli kitsch, o ritratti xenofobi dei popoli stranieri.

Non si dorme mai, ma ci si sveglia sempre sulle note dei racconti di martiri per sottolineare l’importanza della dolcezza nell’intimità di un rapporto, che sia con un primo piano o un’inquadratura d’insieme che sottolinea come due a volte possa essere anche uno solo. Virzì riesce a ritrovare la bellezza personale dei suoi film d’un tempo come Ovosodo, senza però lasciare indietro l’avanzamento verso la brutale attualità di Tutta la vita davanti. La differenza maggiore è nella voglia di cercare nuovi spazi e nuovi volti, come quello dell’unico attore d’accademia, ovvero Luca Marinelli, splendido esempio di come la recitazione dovrebbe essere vista e sentita sullo schermo. E’ il contrario, senza peccato, per l’esordiente Thony (nome d’arte di Federica Victoria Caoiozzo), dai nudi illuminati a sogno grazie a Vladan Radovic, ma dalle capacità attoriali inversamente proporzionali alle musicali. Sue le canzoni, dal sapore esterofilo, che ornano la dolce ricerca della realizzazione d’un amore nel sogno della famiglia, foce di un sentimento e non di un dictat


Dettagli

  • Titolo originale: Tutti i santi giorni
  • Regia: Paolo Virzì
  • Altro: Sceneggiatura: Francesco Bruni, Simone Lenzi, Paolo Virzì Fotografia: Vladan Radovic Musiche: Thony Cast: Luca Marinelli, Thony

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