Arti Visive

Tutti i colori di Agatha Ruiz

Gabriella Bologna

Il Salone del Ballo del Museo Correr di Venezia ospita fino al 5 maggio un omaggio alla creatività femminile. Agatha Ruiz de la Prada, tra le più note e apprezzate stiliste spagnole contemporanee, presenta 31 abiti della sua ultima collezione.

 

Il Salone del Ballo del Museo Correr di Venezia ospita fino al 5 maggio un omaggio alla creatività femminile. Agatha Ruiz de la Prada, tra le più note e apprezzate stiliste spagnole contemporanee, presenta 31 abiti della sua ultima collezione.

La mostra è promossa dalla Fondazione Musei Civici di Venezia e dall’Assessorato alla cittadinanza delle donne che dallo scorso anno ha avviato l’iniziativa DoVE – Donne a Venezia – Creatività economia e felicità, con un fitto programma di iniziative destinate a promuovere una riflessione collettiva sul ruolo femminile nella società.

“Questi abiti sono la mia ossessione” ha dichiarato la stilista madrilena in occasione dell’apertura della mostra. “L’architettura è la mia ossessione” ha aggiunto, e non c’è da stupirsi. Proveniente da una famiglia di architetti da ben otto generazioni, Agatha ha imparato a “costruire” le sue creazioni come piani e volumi. L’architettura dei suoi abiti è sempre associata al colore in un connubio di grande libertà espressiva che subisce anche l’influenza di Gaudì (un’altra eredità della famiglia di origine: il nonno viveva nel palazzo Güell di Barcellona).

I lavori di Agatha sono vere e proprie opere d’arte, come ricorda Gabriella Belli, direttrice dei Musei Civici Veneziani: “Io vedo questi abiti dal punto di vista di uno storico dell’arte, e vedo nel lavoro di Agatha non solo abiti ma un nuovo pop post-modernista”. Siamo davanti a fiori, stelle, gabbie e cuori coloratissimi (fucsia, verde, giallo), un mondo estroverso e solare proprio come la sua autrice.

Arte, moda, architettura, colore: gli ingredienti perfetti per un’invasione “caotica” tutta femminile nel neoclassico spazio del Museo Correr accanto alle algide statue di Canova. “Il Salone del Ballo ci sembrava una provocazione e lo abbiamo scelto proprio per questo” dichiara Gabriella Belli. “Oggi il museo è un luogo contaminato dove il contemporaneo dialoga con la storia e con nuovi sguardi e nuove prospettive ci insegna a rileggere il passato”. E proprio da questa riflessione nasce l’auspicio di Belli che Agatha Ruiz realizzi un abito dedicato a Venezia. Vetro o merletto?



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