Cinema

Tulpa

Pasquale Parisi

Federico Zampaglione sfoga la sua passione con un omaggio sensuale e violento al giallo erotico, alll’horror ed ai thriller all’italiana che hanno reso il nostro cinema famoso.

Bastava uno sguardo alla carriera da regista di Federico Zampaglione per essere certi che sarebbe stato questo, il prossimo passo. Tulpa è una lettera d’amore, una dichiarazione d’affetto verso i killer di Dario Argento, le esecuzioni di Mario Bava, verso tutti i Martino e Fulci e Soavi e D’Amato che hanno dato lustro al filone del “giallo” all’italiana, nelle sue sfumature. Tulpa affonda pienamente le proprie radici in una tradizione che si propone di riportare al presente, come già accaduto, su note differenti, con quel Grindhouse del duo Tarantino/Rodriguez.

Claudia Gerini è Lisa Boeri, operatrice di una importante azienda dell’ambito energetico diretta da Roccaforte/Michele Placido. In seguito alle dure giornate di lavoro, la donna è solita frequentare il club privato “Tulpa”, i cui membri, nel pieno anonimato, hanno modo di abbandonare ogni inibizione e concedersi al piacere sessuale sotto la guida del guru Kiran (Nuot Arquint). La situazione precipita nel momento in cui un misterioso assassino comincia ad ammazzare brutalmente, uno ad uno, i membri del circolo; quando Lisa intuisce di trovarsi sulla lista dell’assassino, data l’impossibilità di rivolgersi alle autorità per non dover subire la gogna delle proprie passioni, dovrà cercare di tenere insieme la propria vita professionale e privata muovendosi, nel frattempo, verso la risoluzione del mistero.

E’ completamente spuntata la checklist delle aspettative determinate da un progetto simile: dalla sensualità strabordante alla violenza esagerata e creativa, dal killer rigorosamente imbacuccato in cappellaccio ed impermeabile di pelle nera all’ambiguo personaggio esotico, dagli intrighi terreni alle derive esoteriche. A voler cadere leggermente nell’apologia, si potrebbe perfino far rientrare nella tradizione certe interpretazioni poco esaltanti, quali certamente sono quelle di qualche personaggio secondario e, in certi frangenti, della stessa protagonista, certamente non aiutati dal doppiaggio.

Tulpa è un film di cui si sentiva il bisogno. Non è un capolavoro, come pure i primi, veramente brillanti minuti fanno intendere, ma si rivela solido ed estremamente godibile; è sangue, carne e sostanza, cinema coraggioso  e sopra le righe, di quello che da tempo nel nostro Paese non si osava più avvicinare. Resta solo da sperare che non risulti indigesto al nostro pubblico; rischio, purtroppo, più che concreto.


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: Federico Zampaglione
  • Fotografia: Giuseppe Maio
  • Musiche: Andrea Moscianese, Federico Zampaglione, Francesco Zampaglione
  • Cast: Nuot Arquint, Claudia Gerini, Michele Placido, Ivan Franek
  • Sceneggiatura: Federico Zampaglione, Dardano Sacchetti, Giacomo Gensini
  • Altro: Titolo originale: Tulpa Regia: Federico Zampaglione Anno di Uscita: 2013 Fotografia: Giuseppe Maio Musiche: Andrea Moscianese, Federico Zampaglione, Francesco Zampaglione Cast: Nuot Arquint, Claudia Gerini, Michele Placido, Ivan Franek Sceneggiatura: Federico Zampaglione, Dardano Sacchetti, Giacomo Gensini

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