Lo sport, e in particolare il tennis, sono spesso stati al centro di contesti ed opere culturali ed artistiche. Alcuni di voi ricorderanno lo splendido documentario di Julien Faraut “L’impero della perfezione”, che partiva dalla figura di John McEnroe e dall’iconica citazione di Jean-Luc Godard “il cinema mente, lo sport no” per costruire un film essay sul rapporto tra sguardo cinematografico e sport nell’epoca della riproducibilità tecnica teorizzata da Benjamin, ma gli esempi potrebbero sprecarsi, spaziando anche tra le arti, come testimonia ad esempio un libro ormai cult come “Il tennis come esperienza religiosa” di David Foster Wallace.

In questo contesto, è stata presentata una nuova iniziativa atta a stimolare la creatività di scrittori e potenziali tali, mettendo al centro proprio lo sport che oggi in Italia sta vivendo una sorta di seconda giovinezza mediatica grazie alle imprese dei nostri tennisti: si tratta di Tennis Writing, che si configura come una sorta di vero e proprio torneo tennistico, quindi con un tabellone che parte dalle qualificazioni e procede ad eliminazione diretta, dove però a sfidarsi non saranno appunto i tennisti ma veri e propri scrittori, che si cimenteranno nella produzione di racconti inediti che seguiranno differenti linee guida a seconda del momento della competizione, ma sempre a partire da questo nobile sport (ad esempio, in un’occasione si porrà l’accento sul concetto di spettacolo e business legato al mondo tennis, mentre in un’altra si metterà al centro l’estetica del gesto sportivo).

L’innovativo progetto, realizzato da Homo Scrivens e Makers, è stato presentato alla fiera dell’editoria romana “Più libri più liberi”, e avrà la sua fase “calda” dello svolgimento in occasione ed in contemporanea del torneo milanese ATP Challenger a Giugno, intersecando quindi ulteriormente i livelli di commistione tra arte e sport. Nel frattempo, le qualificazioni sono già partite sul sito dell’iniziativa www.tenniswriting.it, dove si possono già leggere e votare i racconti prodotti nella prima fase di qualificazioni.

Un modo innovativo di concepire e stimolare la creatività artistica, e nello specifico letteraria.