Cultura & Sviluppo

Più libri più liberi. I libri dietro lo schermo: dal romanzo al film e viceversa

Marco Mastrandrea

Gli adattamenti cinematografici di libri, prospettive e sviluppi: se ne è parlato durante la Fiera dell’Editoria “Più libri più liberi”

Proseguono le presentazioni e i dibattiti alla Fiera della piccola e media editoria di Roma. La terza giornata di “Più libri più liberi” ha visto come protagonisti personaggi del calibro di Nanni Moretti, Peppino Englaro e Marco Bellocchio. L’affluenza agli stand è notevolmente aumentata in concomitanza del fine settimana e numerosi visitatori non hanno perso l’occasione di concentrarsi sui primi regali natalizi.

L’incontro con grandi autori e la nutrita presenza del pubblico sono solo una parte della rassegna. La fiera è anche l’occasione per leggere il futuro dell’editoria e il suo rapporto con le diverse piattaforme espressive. La tavola rotonda dal titolo “I libri dietro lo schermo: dal romanzo al film e viceversa” a cura dell’AIE, Associazione Italiana Editori, in collaborazione con IE – Informazioni editoriali, ha messo in luce una serie di dati che incentivano le case editrici a perseguire una politica sempre più multimediale del libro.

“Harry Potter”, “Julie & Julia”, “Il codice Da Vinci”, l’italianissimo “Fantozzi” e tantissimi altri film sono tratti da libri, per fare un esempio, e sempre più negli ultimi anni l’industria cinematografica attinge dalle opere letterarie. Stando ai dati statistici promossi dall’Aie e presentati da Giovanni Peresson, un film su quattro nelle sale italiane proviene dall’editoria. Il rapporto fra editoria e cinema è proficuo per entrambi in quanto dopo l’uscita del film nelle sale, le vendite del libro si impennano fino al 4%.

L’incontro tenutosi in Sala Smeraldo è un momento di confronto fra produttori cinematografici, autori, registi e editori sulle possibilità di stimolare ulteriormente il rapporto libro-film. Diamara Parodi, Fondazione Cinema per Roma, racconta dell’esperienza di Industry Book, un progetto istituzionale con cui editoria e cinema hanno consolidato i rapporti al fine di generare uno sviluppo economico per entrambi. Infatti, nel 2010, la Fondazione Cinema per Roma ha promosso un bando rivolto alle case editrici per produrre dei film tratti da libri. L’esperienza è stata un successo con la produzione di 14 film tratti da opere letterarie. Della stessa linea di pensiero è Riccardo Tozzi, produttore della serie tv Romanzo Criminale, che vede nel libro trasformato in un prodotto cinematografico una forma positiva di resistenza della cultura italiana alla globalizzazione. Fulvio Ervas, autore di “Se ti abbraccio non aver paura”, racconta che pensa alle possibilità di un taglio cinematografico dei suoi libri solo dopo averli scritti secondo la filosofia che “se è una storia di buona qualità, può diventare di tutto”.

Le prospettive future del libro si articolano in un processo di cooperazione con gli altri settori dell’industria culturale. Il libro e il film in Italia continuano a prospettarsi come un rapporto sinergico e proficuo per entrambi sia sotto l’aspetto artistico che sotto l’aspetto economico.



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