Cultura & Sviluppo

Libri come l’Europa: Spagna e Italia

Marco Mastrandrea

Libri come. Festa del libro e della lettura inizia con Concita De Gregorio, giornalista de La Repubblica, e Javier Cercas, celebre romanziere spagnolo, autore dei libri Soldati di SalaminaAnatomia di un istante.

E’ l’Europa la protagonista di Libri Come – la Festa del Libro e della Lettura – in corso all’Auditorium “Parco della Musica” a Roma dal 14 al 17 Marzo. Dopo gli incontri con Serge Latouche, Sylvie Goulard e Mario Monti, definiti l’antipasto della Festa, il dibattito entra nel vivo con Concita De Gregorio, giornalista de “La Repubblica”, inviata sia nella patria degli indignados che nelle storie di crisi e disoccupazione, e Javier Cercas, celebre romanziere spagnolo, autore dei libri “Soldati di Salamina” e “Anatomia di un istante”.

Un dibattito “a braccio”, come si dice in gergo, in cui i due autori riflettono sull’imbarbarimento culturale e sociale provocato dalla crisi economica e le ripercussioni che l’accesso facilitato al credito degli ultimi trent’anni ha comportato nei paesi del Mediterraneo. Ma c’è di più, l’anima del dibattito e l’aria della rassegna risultano incentrati sul ruolo che la cultura e i suoi esponenti possono recitare nella progressiva costruzione di una nuova Europa.

Non è un caso che l’incontro si soffermi a lungo quando si tratta di rompere una serie di stereotipi convenzionali generati dai mass media, soprattutto per quanto riguarda la Spagna. Dice Javier Cercas che in Italia leggeva di Zapatero, un’opinione totalmente distorta, rappresentato come l’erede contemporaneo di Pericle. L’analisi prosegue grazie al contributo di Concita De Gregorio in cui definisce la televisione come “fabbrica della realtà” che, nella sua componente di finzione, sviluppa in cooptazione con gli altri mass media, una “dittatura del presente” in cui lo stesso passato è inserito in una dimensione presente. Questo fenomeno comporta una deresponsabilizzazione dell’individuo il quale è schiavo di un’estetica del tempo immobile.

Entrambi gli ospiti sono d’accordo quando si tratta di riconoscere le responsabilità della politica di fronte alla degenerazione e all’omologazione dell’informazione nella società contemporanea e all’affermazione di un imperialismo finanziario che ora si riversa contro i cittadini, illusi dall’accesso facilitato al credito, oggi disillusi e impoveriti. In conclusione è necessario che l’Europa riesca a proteggere i suoi cittadini e ad infondere un senso maggiormente collettivo e comunitario in una fase di difficoltà in cui prevale l’istinto di sopravvivenza individuale che comporta l’avanzata di forze populiste e antieuropee.

La convergenza sui temi, l’ideale comune di un’utopia definita “razionale” come l’Europa politica, economica e culturale saranno l’epicentro della “Festa del Libro e della Lettura”. La letteratura ha la possibilità di documentare come hanno reagito le società civili nei singoli paesi di fronte alle politiche d’austerity e quali sentimenti sono maggiormente diffusi. Per quanto riguarda l’incontro appena descritto, il messaggio è chiaro: la partita per l’Europa, Italia e Spagna la giocano con la stessa casacca.



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