Cinema

Benur – Un gladiatore in affitto

Vincenzo De Divitiis

Il partenopeo Massimo Andrei si sposta a Roma sotto l’ombra del Colosseo per narrare, con un pizzico di ironia ed amarezza, le gesta del popolo italiano in rovina e decadenza.

Impero Romano e l’Italia del 2012, due epoche distanti anni luce non soltanto dal punto di vista cronologico. La prima rappresenta uno dei momenti di massimo splendore della nostra penisola, la seconda invece è afflitta da una crisi economica e sociale senza precedenti. Due poli opposti che vengono accostati in maniera figurata nel nuovo lavoro di Massimo Andrei, Benur- Un gladiatore in affitto, presentato all’ultimo Festival Internazionale del Film di Roma. Un’opera – tratta liberamente dallo spettacolo teatrale di Gianni Clementi – ben diretta, contraddistinta da toni ironici e da una ricchezza di contenuti e spunti di riflessione sulla società attuale.

Il cinquantenne Sergio (Nicola Pistoia) è un ex-stuntman, un tempo impiegato a Cinecittà, costretto a terminare la sa carriera anzitempo a causa di un incidente sul set. Dopo la separazione con la moglie, l’uomo trova occupazione come finto centurione nei pressi del Colosseo e torna a vivere con la sorella Maria (Elisabetta  De Vivo), anch’essa divorziata e al lavoro per una chat erotica. La loro vita scorre via tra incomprensioni e difficoltà economiche fino a quando non appare quasi dal nulla un immigrato bielorusso di nome Milan (Paolo Triestino) a cambiare le loro vite.

Classificare la pellicola di Andrei come una commedia sarebbe un esercizio alquanto superficiale e semplicistico. Benur, infatti, si discosta in maniera netta dal prototipo odierno della commediola basata su volgarità e fraintendimenti, bensì propone una comicità amara nel pieno rispetto della tradizione della “commedia all’italiana” caratterizzata una spiccata tendenza a ironizzare  sulle difficili condizioni di vita. Il regista napoletano racconta una società in cui la forte crisi economica ha provocato un progressivo ed inesorabile inaridimento dei sentimenti e dei rapporti umani che nel film è ben simboleggiato dalle conversazioni tra i due fratelli Sergio e Maria riguardanti esclusivamente affitto da pagare e stipendi. Un ruolo fondamentale gioca la figura di Milan la cui spontaneità e dedizione al sacrificio riescono a far riscoprire ai due emozioni ormai  sopite da tempo nonché a farlo integrare alla perfezione nella realtà romana come dimostra il suo accento romanesco della seconda parte del film. Un quadro complesso nel quale le psicologie dei protagonisti sono analizzate in maniera approfondita anche grazie alle ottime prove  degli interpreti, molto abili nel caricare fino all’eccesso i loro personaggi portandoli quasi al limite della parodia.


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: Massimo Andrei
  • Fotografia: Vittorio Omodeo Zorini
  • Musiche: Nicola Piovani, Tony Canto
  • Cast: Nicola Pistoia, Paolo Triestino, Elisabetta De Vito
  • Sceneggiatura: Gianni Clementi, Massimo Andrei

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