Cinema

Andarevia

Vincenzo De Divitiis

La webstar Claudio Di Biagio porta su Cubovision il suo esordio alla regia con un testo originale su di un gruppo di persone affette da problemi psicologici

Esordio nel lungometraggio per la webstar Claudio Di Biagio che con Andarevia, film presentato su Cubovision.it per la rassegna Web Movies, travalica i confini di youtube compiendo un ulteriore passo in avanti verso la piena maturazione artistica. Nel suo nuovo lavoro il regista romano, reduce dall’enorme successo della web-serie Freaks, racconta  la condizione di persone con gravi disturbi psichici scavando all’interno di ognuno dei protagonisti senza cadere, però, nell’errore di andare a tutti i costi alla ricerca delle cause delle loro problematiche. Un’opera prima dai contorni fortemente drammatici che non disdegna qualche breve incursione nel thriller con momenti di lieve suspense.

Marco (Matteo Quinzi) è un trentenne affetto da attacchi d’ira improvvisi. Dopo vari tentennamenti il giovane accetta la proposta da parte del suo psichiatra di unirsi ad una gita terapeutica in mare aperto. Il gruppo è composto da altri pazienti: Pablo e Valerio (Andrea Vergoni e Alessandro Calabrese), un anziano e un giovane chiusi in loro stessi e con problemi a comunicare, Eva (Sara Lazzaro), una ragazza con problemi di memoria e Stefania (Patrizia Volpe), affetta da sindrome ossessivo-compulsiva. Il viaggio si rivela un’occasione per i passeggeri di confronto e dialogo.

Fin dalle prime fasi Andarevia si caratterizza per una sceneggiatura dai ritmi lenti e flemmatici, volta a rispecchiare lo stato di difficoltà dei personaggi. Una peculiarità a cui si aggiungono dialoghi frammentari, un’abbondanza di primi piani degli sguardi disorientati dei pazienti e un montaggio nervoso in piena linea con il tono della vicenda. Elementi che concorrono ad un’attenta analisi psicologica dei passeggeri, accumunati dalla necessita di andare via (come recita il nome della barca e del film) dalla realtà quotidiana per crearsi una sorta di universo parallelo in cui aprirsi e,tramite il confronto con il prossimo, superare le proprie patologie. Un’operazione che si rivela un’illusione in quanto le loro problematiche si ripropongono in tutta la loro forza nel momento in cui Marco e compagni tornano a contatto con il mondo esterno. Una struttura ben messa in piedi dal regista a cui contribuiscono in modo determinante le ottime performance del cast costituito da giovani di talento, Quinzi e Calabrese su tutti, guidati da un attore più esperto, Vergoni, il quale con i suoi silenzi e lo sguardo attento sembra quasi guidare i suoi colleghi dando la sensazione di fungere da chioccia.


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: Claudio Di Biagio
  • Fotografia: Gianluca Ceresoli
  • Musiche: Giampaolo Speziale, Daniele Giuli, Jacopo Antonini
  • Cast: Matteo Quinzi, Sara Lazzaro,Patrizia Volpe, Alessandro Calabrese, Andrea Vergoni
  • Sceneggiatura: Graziano Chiscuzzu, Luca Vecchi, Andrea Corsini, Mauro Rodella

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