Arti Performative

Alessandro Gassmann // Qualcuno volò sul nido del cuculo

Giada Marcon

Al Teatro Comunale di Vicenza Alessandro Gassmann ha messo in scena, nell’adattamento di Maurizio de Giovanni, la versione che Dale Wasserman curò del romanzo di Ken Kesey diventato pietra miliare della storia del cinema grazie a Miloš Forman

Accade di rado, ma a volte si può sapere cosa si celi dietro ad un sipario chiuso, poco prima che questo sia apra. Questo non perché l’opera rappresentata sia Qualcuno volò sul nido del cuculo, romanzo di Ken Kesey divenuto il film, diretto da Miloš Forman, entrato di diritto nella storia del cinema per aver vinto, nel 1976, gli Oscar nelle più importanti categorie, ma piuttosto perché la regia di questo nuovo allestimento, prodotto dalla Fondazione Teatro di Napoli, sia firmata da Alessandro Gassmann.

Negli ultimi anni Gassmann ci ha abituati a un suo metodo, a scelte registiche precise che trasformano la messa in scena in un ibrido a metà fra teatro e cinema: a cominciare dal velo posto di fronte alla scena che, come una quarta parete, rende indefiniti i tratti e funge da schermo per la proiezione di immagini, suggestioni o intere scene, mentre accesi contrasti di luce e ombra e intense melodie scandiscono un tempo e uno spazio emotivi.

Scelte che ben si prestano all’adattamento di Maurizio de Giovanni che, riprendendo la versione che Dale Wasserman trasse dal romanzo originale, pur mantenendone l’intreccio narrativo, trasporta la vicenda più vicina a noi, nell’ospedale psichiatrico di Aversa.

L’intero palcoscenico, trasformato nella sala comune della clinica, diviene crocevia di incontri, terapie di gruppo, crisi e odiosi soprusi, quest’ultimi placati solo dall’arrivo di Dario Danise, un nuovo paziente in attesa di essere definito capace o meno di vivere in società. Spontaneo e impetuoso, Dario scompiglierà le giornate degli altri degenti, facendo ritrovare loro la dignità di essere e il desiderio di tornare liberi, non solo dai demoni che affliggono la loro mente, ma anche e soprattutto dall’oppressione di suor Lucia (Elisabetta Valgoi); è lei a gestire il reparto, a tenerne il controllo con fermezza e insensibilità, pronta a usare le debolezze dei pazienti per sopprimere qualsiasi loro istinto di ribellione.

Com’era già accaduto nello spettacolo 7 minuti, Alessandro Gassmann torna a confrontarsi con un nutrito gruppo di eccellenti interpreti, ma questa volta il tema trattato gli permette di inserire maggiore dinamismo, di creare molteplici scene in un’unica grande sequenza; perché artifici di stampo cinematografico sono parte integrante di questa narrazione e divengono l’unico mezzo per comprendere il personaggio di Ramon (Gilberto Gliozzi): lui, gigante buono che per paura delle ritorsioni di suor Lucia finge di non poter parlare e sentire, si esprime immaginando chi lo aspetta fuori da quelle mura; persone, emozioni e desideri proiettati su quello schermo velato che irradia tutta l’angoscia di un uomo deciso a difendere ciò che rimane di sé, alienandosi dalla triste realtà che lo circonda.

Al di là della scelta geografica, l’italianità caratterizza non solo la verve del protagonista, ma anche quella dei suoi compagni di sventura. L’accento marcato di Giacomo (Emanuele Maria Basso), l’attaccamento morboso alla madre del timido Fulvio (Daniele Marino) o il timore di Muzio (Mauro Marino) di rivelare la propria omosessualità, donano un respiro diverso ad una storia densa e toccante, strappando un amaro sorriso allo spettatore.

Qualcuno volò sul nido del cuculo esalta il testo che lo ispira e scatena, in chi vi assiste, il desiderio di salire sul palco, di spalancare quelle porte, seppur fittizie, per far valere la propria voce a difesa degli inermi protagonisti.


Dettagli

  • Titolo originale: Qualcuno volò sul nido del cuculo
  • Regia: Dale Wasserman
  • Anno di Uscita: 2017
  • Musiche: originali di Pivio & Aldo De Scalzi
  • Costumi: Chiara Aversano
  • Produzione: Fondazione Teatro di Napoli
  • Cast: Daniele Russo - Dario Danise; Elisabetta Valgoi - Suor Lucia; Mauro Marino - Muzio Di Marco; Giacomo Rosselli - Adriano Bernardi; Emanuele Maria Basso - Giacomo Buganè; Alfredo Angelici - Manfredi Delle Donne; Daniele Marino - Fulvio Calabrese; Gilberto Gliozzi - Ramon Machado; Davide Dolores - Dr. Graziano Festa; Antimo Casertano - Assistente Lorusso; Gabriele Granito - Assistente Esposito; Giulia Merelli - Infermiera Spina, Titty Love.
  • Altro: uno spettacolo di Alessandro Gassmann


Altro

  • dall'omonimo romanzo di: Ken Kesey
  • Traduzione: Giovanni Lombardo Radice
  • Adattamento: Maurizio de Giovanni
  • Scene: Gianluca Amodio
  • Disegno Luci: Marco Palmieri
  • Videografie: Marco Schiavoni
  • Visto il: Lunedì, 13 Febbraio 2017
  • Visto al: Teatro Comunale, Vicenza

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