Cinema

L’evocazione – The Conjuring

Vincenzo De Divitiis

Dopo i successi critici e commerciali di SawInsidious, James Wan torna per sottolineare la sua grande capacità di manovrare le ansie e l’angoscia della gente.

Quello della casa infestata è da sempre un topos del genere horror, sul quale sono state prodotte molte opere memorabili (come Poltergeist, Amityville horror, tanto per citare due esempi famosi). Un filone cui non si sottrae neppure James Wan, che con il suo nuovo film, L’evocazione – The Conjuring, si ispira alla vicenda realmente accaduta all’inizio degli anni Settanta, con protagonisti la famiglia Perron e due investigatori del paranormale, Ed e Lorraine Warren (già in parte ispiratori del succitato Amityville horror e The Haunting in Connecticut). Una prova registica che conferma l’autore malese come uno degli esponenti più validi del panorama contemporaneo grazie alla sua capacità di penetrare le ansie dello spettatore, come già accaduto con i precedenti Dead Silence e, soprattutto, Insidious.

Siamo nel 1971 ad Harrisville, a Rhode Island. Carolyn (Lili Taylor) e Roger (Ron Livingston) Perron si sono trasferiti da poco con i figli in una casa di campagna. L’abitazione fin da subito è teatro di misteriosi eventi soprannaturali, apparizioni e rumori provenienti da una vecchia cantina. La famiglia chiede aiuto ai demonologi Ed (Patrick Wilson) e Lorraine (Vera Farmiga) Warren, i quali rileveranno demoniache presenze relative a funesti eventi passati accaduti nella villa.

L’evocazione non rappresenta di certo una rinascita per il genere, anzi, ne racchiude al suo interno tutti gli stilemi classici: dagli scricchiolii del pavimento alle porte che si aprono da sole, passando per voci in sottofondo e giochi di specchi. Più che sui contenuti, dunque, vale la pena soffermarsi sulla forma, ovvero, su come Wan riesca a maneggiare questi elementi dando vita a scene dalla forte suspense; attraverso una tensione continua, garantita da un’ottima fotografia basata sul gioco chiaroscurale volto a creare il fondamentale effetto vedo-non vedo, e l’uso sporadico di uno zoom lento tipico degli horror anni Settanta. L’evidente influenza di questi ultimi è accompagnata da forti suggestioni degli horror giapponesi, riscontrabili nei volti dei demoni coperti da lunghi capelli. Non mancano, tuttavia, alcune trovate di grande originalità come quella del gioco del “battimani”, tramite cui il regista costruisce sequenze dove i protagonisti e gli stessi spettatori vengono avvolti da un forte senso di disorientamento. Una struttura ben congegnata alla quale si può perdonare l’unica nota stonata rappresentata da un finale che, pur rimanendo coerente con lo sviluppo dell’intreccio, risulta troppo legato agli stereotipi del filone esorcistico con balzi e contorsioni utilizzate per motivi meramente spettacolari.


Dettagli

  • Titolo originale: The Conjuring
  • Regia: James Wan
  • Fotografia: John R. Leonetti
  • Musiche: Joseph Bishara
  • Cast: Vera Farmiga, Patrick Wilson, Mackenzie Foy, Ron Livingston, Lili Taylor, Hayley McFarland, Shanley Caswell, Joey King, Sterling Jerins, Shannon Kook, John Brotherton, Steve Coulter
  • Sceneggiatura: Chad Hayes, Carey Hayes

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