Cinema

In Sala. Hungry Hearts

Valentina Esposito

Mina e Jude si incontrano e amano in una New York indaffarata e indifferente: da innamorati si ritrovano genitori, in una storia d’amore intensa sospesa tra dramma e thriller. 

 

Mina (Alba Rohrwacher) e Jude (Adam Driver) si conoscono a New York:  il loro è un colpo di fulmine che rompe il flusso di una vita quotidiana lineare e monotona. Poi arriva anche il bambino che darà inizio ad una nuova vita . Una veggente però ha detto a Mina che il suo piccolo ha una forza speciale, e andrà protetto ogni giorno dalle impurità. Ma il bambino non cresce, nonostante le cure continue della madre che lo tiene lontano dal mondo e gli insegna a sopportare anche i primi dolori: niente medicinali per curare la febbre, il piccolo deve combattere da solo, e niente cibi comuni, solo amore e prodotti naturali. Jude non vuole perdere suo figlio, e inizia la sua guerra silenziosa contro Mina.

Jude e Mina trovano nell’amore lo spiraglio per lasciarsi alle spalle la loro solitudine ma ancora una volta, come accade ai personaggi cari a Costanzo, c’è un ostacolo che li mette alla prova: l’energia del bambino è quella di mostrare la lontananza dei loro mondi. Per avvicinarsi è sempre necessario un compromesso a cui Mina non è disposta, troppo affascinata dall’idea di poter cambiare la realtà circostante con la sua, debole e inconsistente.

Con Hungry Hearts, Saverio Costanzo conferma la sua attitudine per un cinema che ha la forza e la capacità di raccontare l’individuo e il suo rapporto conflittuale tra il sé e la realtà circostante. Il suo è un cinema d’autore sicuramente in crescita e alla ricerca di un proprio stile narrativo, ma che già ha scelto la sua direzione nelle tematiche d’interesse: i due cuori affamati di Costanzo sono sempre un po’ sospesi, persi e frastornati come l’Andrea di In memoria di me, sempre soli e combattuti come i giovani de La solitudine dei numeri primi, ma pronti sempre ad una lotta con la vita e con l’altro, che non sempre prende le pieghe che ci si aspetterebbe, lasciando così sospeso in un limbo anche lo spettatore.

Hungry Hearts sperimenta svariate e stranianti inquadrature per raccontare ogni anfratto più nascosto dei personaggi, ricordando il tocco di grandi maestri della narrazione dell’esistenza umana, primo fra tutti Ingmar Bergman. Il risultato è assolutamente notevole, mostrando la bravura di Costanzo nel trasformare qualsiasi soggetto letterario, in questo caso Il bambino Indaco di Marco Franzoso, prezioso materiale che non si rende semplicemente cinema, ma si fa Cinema.


Dettagli

  • Titolo originale: Hungry Hearts
  • Regia: Saverio Costanzo
  • Fotografia: Fabio Cianchetti
  • Musiche: Nicola Piovani
  • Cast: Alba Rohrwacher, Adam Driver
  • Sceneggiatura: Saverio Costanzo

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