Cultura & Sviluppo

Creative Europe 2014-2020

Emanuele Siano

Creative Europe 2014-2020: nuova linfa per l’industria culturale e la creatività

Il 23 novembre 2011 la Commissione Europea ha annunciato Creative Europe, un nuovo programma per sostenere i settori della cultura e della creatività. Con un bilancio previsto di 1,8 miliardi di euro, dal 2014 al 2020, artisti e professionisti della cultura potranno beneficiare di importantissimi contributi per le loro attività.

Creative Europe contribuisce in maniera sostanziale a Europe 2020, la strategia dell’UE per far fronte alla crisi e rilanciare l’economia europea nel prossimo decennio. E proprio per realizzare una crescita che sia intelligente, sostenibile e inclusiva, la Commissione Europea ha deciso di rendere più sostanzioso e preciso il finanziamento ai settori della cultura. Secondo le statistiche riportate dalla Commissione, ambiti quali le arti dello spettacolo, le belle arti, l’editoria, il cinema, la TV, la musica, le arti interdisciplinari, il patrimonio culturale e l’industria dei videogiochi impiegano più di 8,5 milioni di persone in tutta Europa. Circa il 4,5 % del PIL di tutti e ventisette i Paesi dell’Unione è rappresentato da questi settori che hanno un potenziale di crescita non indifferente. Ciò dimostra che la creatività e la cultura contribuiscono significativamente alla crescita economica, all’occupazione, all’innovazione del territorio e alla coesione sociale.

Nel dettaglio, il  nuovo programma pluriennale affronterà una serie di criticità:

  • frammentarietà ed esclusività del mercato culturale che derivano dalle diversità linguistiche presenti nell’UE;
  • la transizione verso il digitale;
  • la difficoltà per le organizzazioni e imprese culturali ad accedere a prestiti commerciali e una profonda mancanza di dati (statistiche, studi, valutazioni, ecc.) nel settore culturale.

Semplificando gli strumenti del settore e migliorando le priorità e gli obiettivi, Creative Europe parte da questi problemi concreti per costruire nuove opportunità. Saranno stanziati più di 900 milioni di euro a sostegno del settore cinematografico e audiovisivo e quasi 500 milioni per il settore culturale. In questo caso il programma cercherà di  far cogliere a questi settori le nuove opportunità del digitale e tutte le possibilità di una maggiore internazionalizzazione delle carriere e dei prodotti. Così si agevolerà una maggiore circolazione delle opere incoraggiando una valorizzazione delle diversità e favorendo la coesione sociale.
Altri fondi saranno stanziati per un meccanismo di garanzia finanziaria gestito dal Fondo europeo per gli investimenti e facilitare l’accesso dei piccoli operatori al credito bancario. Infine saranno sostenuti studi, analisi e una migliore raccolta dei dati allo scopo di migliorare la base di dati per la definizione di strategie innovative in tema di audience building e nuovi modelli imprenditoriali.
Inoltre il quadro di programmazione attuale in termini di cultura (Cultura, MEDIA e MEDIA Mundus) confluirà in Creative Europe. Questo è il segno che sotto un unico programma l’UE intende dirigere più settori per razionalizzare e rendere tutto più efficace. La Commissione prevede che i progetti sostenuti da Europa creativa raggiungeranno direttamente o indirettamente più di 100 milioni di persone.

Attualmente il piano proposto è in discussione e in questi anni ci saranno forti confronti per migliorarlo e renderlo operativo per il 2014. L’UE decide di ripartire da nuove politiche culturali per favorire competitività e crescita perché, in fondo, ha compreso che il settore culturale è in stretta relazione con lo sviluppo economico e finanziario della società.



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