Arti Performative Mutaverso Teatro

Itaca/La bottega dei ritorni: prime prove di un “fronte comune”

Bernardo Tafuri

Nella seconda giornata di workshop “Itaca/ La bottega dei ritorni” gli attori sono entrati pienamente nel lavoro, scandagliando i testi di Rainer Werner Fassbinder e proponendone la propria interpretazione alla guida sapiente del maestro Maurizio Lupinelli, accolto in città dal direttore artistico di Mutaverso Teatro, Vincenzo Albano.

Abbiamo chiesto al nutrito gruppo di attori che hanno aderito al progetto quali sono state le primissime sensazioni, e qui ve le riportiamo.

Luca Trezza, giovane ed affermato professionista della scena romana: «bello ritornare alle origini, nella mia città. Sono fuori dal 2003, mi sono trasferito a Roma, ho frequentato l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, e poi lì in città ho aperto lo spazio “Formiche di Vetro”. In realtà per me non è la prima volta che torno a lavorare qui, avevo già avuto modo di lavorare proprio con Vincenzo Albano, ed è bello che adesso lui mi abbia proposto questa esperienza. Da subito ho sposato la sua causa, che sia qui in città o altrove. Spero sia utile ad instaurare relazioni e possibili future collaborazioni. L’importante è creare dei ponti: dall’unione può nascere ogni cosa».

Al suo fianco, Maria Scorza, che altrettanto validamente ha saputo farsi strada sulla scena nazionale: «conosco Luca da molto tempo e dopo di lui, anche io ho frequentato l’Accademia “Silvio D’Amico”. Devo dire che è bello tornare a Salerno e rendermi conto che anche qui c’è una realtà viva. Conoscevo già Antonio Grimaldi, anche lui qui con me per vivere questa esperienza del laboratorio. Qui scopro realtà del teatro che non conoscevo affatto. Sarebbe fantastico dopo questa esperienza pensare ad una collaborazione. Io vivo e lavoro a Roma, ma non ho mai rinnegato le mie radici, sempre presenti in qualsiasi cosa io faccia… fuori città credo, non si conosce il reale valore del teatro salernitano, degli artisti partiti da qui, o che qui son rimasti. Ancora, in città credo sia dato loro troppo poco spazio, ed il pubblico continua a prediligere realtà non altrettanto nobili: per questo motivo iniziative virtuose come Mutaverso Teatro vanno assolutamente incoraggiate e sostenute».

Dello stesso avviso anche Francesca Golia, che da Salerno era partita per approdare addirittura a New York, al prestigioso Lee Strasberg Theatre and Film Institute, e che torna oggi in città, reduce dalle tournée e dal successo cinematografico (non ultimo, l’impegno ne La grande bellezza): «Tornare a Salerno? Perché no! Da quando ho lasciato la città, ormai dieci anni fa, non c’era stata altra opportunità. Proprio l’anno scorso una possibilità s’era profilata, mentre ero in tournée con Filumena Marturano diretta da Nello Mascia, ma purtroppo non se ne fece più nulla. Quindi, tornando, in un primo momento mi sono sentita “straniera”, mi sono resa conto che non conoscevo nessuno… ma adesso, siamo qui, al lavoro, qualcosa di rilievo può accadere».

E si profila all’orizzonte non solo l’ipotesi per una collaborazione sinergica tra professionalità affermate, ma anche per qualcosa in più, un’ipotesi, certo, ma altrettanto ambiziosa: il possibile investimento per la realizzazione di un progetto formativo nel cuore della città.

Così Antonella Valitutti, già affermata insegnante sulla scena cittadina: «Una mia scelta, quella di tornare e lavorare a Salerno. Devo dire che si è rivelata proficua e che mi ha consentito di dar vita a nuovi progetti, non ultimo quello al quale attualmente sto lavorando, “Out of bounds – Drammaturgie fuori confine”, progetto di formazione alla terza edizione, articolato in residenze artistiche e curato assieme alla mia amica e regista Licia Amarante. Con LAAV, la mia associazione culturale, già dal 2009 siamo qui sul territorio cittadino a tenere un laboratorio permanente per giovani talenti di propedeutica teatrale, praticamente, un laboratorio vocazionale, per indirizzare i ragazzi ai mestieri dello spettacolo e aprire loro nuove, diverse, prospettive. In questi anni ho visto realizzarsi sul territorio anche collaborazioni importanti, tra cui quella con Vincenzo Albano. Sono convinta che ci sia quindi la possibilità per i ragazzi di incontrare qui professionalità del settore, e di trovare la propria strada nel mondo del teatro».

Con entusiasmo, anche Marta Chiara Amabile, recentemente formatasi presso la scuola “Paolo Grassi” di Milano: «Adoro tornare a Salerno ed ogni occasione è buona; ma, in questo caso, riuscire a conciliare anche il lavoro è straordinario. Io ho cominciato qui, e qui ci sono ancora le persone che mi hanno messa sul palcoscenico, con le quali l’ho condiviso: Antonio Grimaldi, il mio insegnante, poi Cesare D’Arco, Victor Stasi, Alessandro Gioia. Straordinario è ritrovarsi sulla scena e poter pensare di riprendere una collaborazione, per me in particolare. Mi rendo conto di ciò che in questi miei anni di formazione è cambiato e di ciò che invece è rimasto uguale. Altrove ho ricevuto altrettanto solide basi, ma secondo un’impostazione più tecnica, apprendendo i punti fissi del mestiere, gli appigli che permettono a un attore di essere all’altezza di ogni situazione. Vero che qui in città ci sono tante professionalità, ma sarei piuttosto favorevole a pensare di poter accogliere anche le tante figure di spessore conosciute in questi anni di formazione fuori città, gli insegnanti delle più importanti scuole, i grandi maestri che lavorano altrove».

Last, but not least, il commento di Vincenzo Albano: «Ho visto immensa bellezza e sano entusiasmo. Ho visto ciò che auspicavo e ringrazio tutti gli attori coinvolti. Questo piccolo censimento non ha alcuna pretesa di completezza, anzi, ma ho sentito il bisogno di iniziare e sento altrettanto quello di proseguire. Al di là del nucleo operativo, le porte di Santa Apollonia sono aperte e vi invito a curiosare».

In questo secondo giorno di lavoro, l’eccitazione e le speranze di chi la propria città la porta nel cuore sono alle stelle: la dedizione è il totale auspicio che insieme si possa costruire un “fronte comune”, donando così alla città un futuro radioso, di teatro e di condivisione.



Una selezione delle notizie, delle recensioni, degli eventi da scenecontemporanee, direttamente sulla tua email. Iscriviti alla newsletter.

Autorizzo il trattamento dei dati personali Iscriviti