Cinema

Les Misérables

Valentina Esposito

Le musiche maestose di Claude-Michel Schönberg, la scenografia mozzafiato di Eve Stewart ed un cast brillante, questi gli strumenti di cui si è avvalso Tom Hooper per portare sullo schermo Les Misérables.

Le musiche maestose di Claude-Michel Schönberg – già firma dell’omonimo musical teatrale-, la scenografia mozzafiato di Eve Stewart ed un cast brillante, questi gli strumenti di cui si è avvalso Tom Hooper per portare sullo schermo Les Misérables.

Jean Valjean, interpretato magistralmente da Hugh Jackman, è ladro di un tozzo di pane, ma prima ancora un uomo che cerca una strada per sopravvivere alla difficile vita del periodo post-restaurazione in Francia, di cui restano briciole di ricchezza, una disumana povertà e un focolare di speranze alimentate da giovani liberali, pronti a farsi valere architettando un piano di riscatto da attuare alla propizia occasione. Jean sconta duramente quel pezzo di pane rubato, affronto che la legge non gli perdonerà mai come sempre gli ricorderà l’Ispettore Javert, fino all’ultimo scontro decisivo tra i due. E’ l’arrivo di Dio nella vita di Jean a cambiarlo per sempre, a guidarlo verso una redenzione facendogli conoscere il significato profondo dell’amore e della vita, grazie all’incontro di personaggi come la sognatrice Fantine (Anne Hathaway), la dolce Cosette (Amanda Seyfried) e Marius (Eddie Redmayne).

Questo mosaico di personaggi e vicende, viene narrato dal regista attraverso la struttura del musical, ripercorrendo le orme di quello omonimo a cui si ispira il film: ma più che musical, sarebbe meglio parlare di un’opera cinematografica in musica. Les Misèrables di Hooper riesce ad arrivare al cuore dell’opera da cui trae vita, ridonandole un eco e un vigore capaci di creare un legame indissolubile tra noi e quel passato protagonista. Il film si muove sui sentimenti che animano i protagonisti: non ci sono canzoni riempitive o gratuite, né azioni cantate ma vere e proprie arie che si incontrano ora in duetti, ora in terzetti quasi illudendoci di essere impegnati nella visione di un’opera lirica a teatro. La parola in prosa che collega un’aria all’altra offre una verità e un realismo alle vicende nonostante l’uso dell’artificio musicale, che in opere del genere è il linguaggio primario della narrazione. E se ci ricordiamo di essere al cinema è perché la cura maniacale della scenografia e quelle inquadrature che dall’alto ci portano nei cunicoli, nelle strade e nelle piazze della città di Parigi, ci catapultano in un viaggio oltre spazio e tempo che a teatro non potremmo mai vivere e in quei luoghi mai addentrarci fino in fondo per scrutarli, in un contatto quasi viscerale.

Sono ben otto le candidature agli Academy che il film è riuscito a conquistare per concorrere alla prossima notte degli Oscar. Ci auguriamo che un buon numero di queste si trasformino in statuette da portare a casa.


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: Tom Hooper
  • Fotografia: Danny Cohen
  • Musiche: Claude-Michel Schönberg
  • Cast: Amanda Seyfried, Hugh Jackman, Helena Bonham Carter, Russell Crowe, Anne Hathaway, Sacha Baron Cohen, Eddie Redmayne, Aaron Tveit, Samantha Barks
  • Sceneggiatura: William Nicholson

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