Cinema

In Sala. Mr. Holmes – Il mistero del caso irrisolto

Vincenzo De Divitiis

La terza età e Sherlock Holmes, un incontro ironico e malinconico con Ian McKellen nei panni del mito letterario creato da Arthur Conan Doyle.

 

Partorito dalla mente del grande giallista Arthur Conan Doyle, il personaggio di Sherlock Holmes ha ben presto travalicato i confini della letteratura per diventare un’icona dell’immaginario collettivo, entrando anche nel linguaggio parlato sotto forma di modi di dire e metafore. Tutto ciò è avvenuto grazie a quella grande cassa di risonanza che è il cinema, dal momento che il detective più famoso della storia ha spadroneggiato per tanti decenni sul grande schermo grazie a trasposizioni di vario tipo e rivisitazioni in ogni salsa. Questa volta tocca a Bill Condon, con il suo ultimo lavoro dal titolo Mr. Holmes – Il mistero del caso irrisolto, offrirci una versione crepuscolare del mito e, soprattutto, volta a concentrarsi anche sull’aspetto umano del detective e non solo sulle tradizionali dinamiche da detection.

Il detective Sherlock Holmes (Ian McKellen) è divenuto troppo anziano per lavorare e da qualche tempo si è ritirato in una casa di campagna per vivere la sua vecchiaia in maniera serena e curarsi dagli acciacchi dell’età. Qualcosa, tuttavia, ancora lo turba e il suo malumore è legato all’immagine di lui che ormai si è diffusa nella testa della gente tra romanzi e film. Deciso a fare chiarezza in tal senso, il protagonista inizia a scrivere un libro sulla sua vita ma lo svolgimento del racconto fa riaffiorare un caso ancora irrisolto che la memoria balbettante di Mr. Holmes non permette di capire del tutto e coglierne tutti i particolari.

Se si dovesse descrivere il film di Condon attraverso una canzone, il pezzo scelto sarebbe Tra e palco e realtà di Ligabue. Si, perché il regista statunitense, ispirandosi al romanzo A Slight Trick of the Mind di Mitch Cullin, porta sullo schermo un personaggio diviso fra il “palco” della mitizzazione del suo personaggio e la realtà di una vita quotidiana caratterizzata da problemi fisici e ben lontana dall’immagine di un detective pipa in bocca e cappello caratteristico sempre in vista. Ciò che ne scaturisce è dunque un plot intriso di malinconia e senso di stanchezza, ma al tempo stesso capace di emettere una sottile e leggera vena ironica con cui strappare un sorriso moderato e mai sguaiato.

L’interesse si sposta per gran parte sul protagonista e sul suo rapporto con la sua governante e soprattutto con il piccolo Roger, al quale trasmette la sua passione per le api e alcuni segreti del buon investigatore, e il successo di tale scelta scaturisce anche da un buon lavoro fatto in sede di descrizione psicologica dei personaggi. La pellicola purtroppo non è esente da difetti, ravvisabili in una narrazione su più livelli temporali non sempre bilanciata e del tutto chiara con alcuni punti lasciati in sospeso e un veniale disordine nel plot che comunque non inficia la buona riuscita del film. Il cast vede al suo interno attori di ottimi livello tra cui, oltre alla buonissime prove delle garanzie McKellen e Laura Linney, si segnale in senso positivo il piccolo Milo Parker.


Dettagli

  • Titolo originale: Mr. Holmes
  • Regia: Bill Condon
  • Fotografia: Tobias A. Schliessler
  • Musiche: Carter Burwell
  • Cast: Ian McKellen, Laura Linney, Milo Parke, Hiroyuki Sanada, Roger Allam, John Sessions
  • Sceneggiatura: Jeffrey Hatcher

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