Cinema

In Sala. Joy

Marina Niceforo

David O. Russel dirige per la terza volta Jennifer Lawrence in una storia ispiratrice sulla vita di Joy Mangano, moderna eroina dalle mille invenzioni alla ricerca del successo.

 

Continua di settimana in settimana la corsa agli Oscar 2016, e anche nelle sale italiane stanno arrivando un po’ alla volta i tanti film in nomination nelle varie categorie; a concorrere per la statuetta di migliore attrice protagonista c’è, tra le altre, Jennifer Lawrence, che per la sua interpretazione in Joy di David O. Russell ha già portato a casa un Golden Globe.

Joy è ispirato alla vera storia dell’inventrice americana Joy Mangano, che negli anni ’90 diventò un’imprenditrice di successo grazie ad alcune sue invenzioni per la casa e le faccende domestiche, di cui la prima fu il Miracle Mop. Nel film di David O. Russell è la nonna a narrare l’ascesa di Joy dai problemi lavorativi e familiari e dalle difficoltà incontrate nel promuovere l’innovativo mocio per pavimenti da lei brevettato, fino alla conquista del mercato americano attraverso le televendite sul canale QVC.

Le lacrime e il sudore di Jennifer Lawrence danno corpo ad una donna vera in un mondo vero, dove le relazioni falliscono, gli oggetti si rompono, i soldi non bastano e dove, in definitiva, solo con coraggio e spirito di sacrificio si riesce ad andare avanti. Russell e Annie Mumolo alla sceneggiatura delineano una figura carismatica – merito anche della stessa Lawrence, qui davvero lodevole –  sfruttando i meccanismi della favola in maniera intelligente (anche un po’ semplicistica nel finale) e riproponendo, dopotutto con convinzione, il mito del sogno americano. Restano abbozzati gli altri personaggi (tra cui il padre Robert De Niro, la madre Virginia Madsen, l’ex marito Edgar Ramirez), stilizzati soprattutto nel loro rapporto con Joy, una scelta comunque accettabile con una protagonista così forte.

La soap opera degli anni ’80 come metafora narrativa funziona anche per la regia, che ironicamente riprende certi effetti di ripresa per spezzare la tensione e rimanere nell’ambito del melodramma, o per generare moderata comicità stringendo rapidamente sui personaggi in situazioni critiche. Un certo gusto per il trionfale nell’ultima parte del film può risultare kitsch, ma in effetti si sposa bene con l’evoluzione della storia e dell’eroina, finalmente pronta per la rivalsa personale.

Bellissime come sempre nella filmografia di David O. Russell le musiche, che attingono stavolta dal repertorio pop con classici come Something Stupid o la cover di I Feel Free dei Cream di Brittany Howard.

Una storia ispiratrice in linea con i tempi attuali, ovvero una storia possibile ma da prendere con le dovute cautele in un momento in cui, purtroppo, non sempre i sogni diventano realtà. 

 

 


Dettagli

  • Titolo originale: Joy
  • Regia: David O. Russell
  • Fotografia: Linus Sandgren
  • Musiche: David Campbell, West Dylan Thordson
  • Cast: Jennifer Lawrence, Bradley Cooper, Robert De Niro, Elisabeth Rohm, Edgar Ramirez, Virginia Madsen, Isabella Rossellini
  • Sceneggiatura: David O. Russell, Annie Mumolo

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