Cinema

In Sala. Il passato

Valentina Esposito

L’iraniano Asghar Farhadi alle prese con il passato di una donna intenta a ricostruire la propria vita affrontando e inciampando nelle decisioni degli altri.

Vincitore del premio Oscar come Miglior Film Straniero per il suo Una separazione, Asghar Farhadi firma un piccolo capolavoro con il film Il passato (Le passé): storia di una donna che cerca di far scivolare via le ombre del passato per riscrivere la sua vita, scontrandosi inevitabilmente con quella di chi le è accanto.

Ahmad (Ali Mosaffa) ritorna a Parigi da Teheran per rincontrare Marie (Berenice Bejo), e firmare le carte del divorzio che porranno fine ad ogni tipo di legame tra loro. Come accade ogni volta che si rientra nella vita di qualcuno dopo tanto tempo ad Ahmad la sua ex moglie appare decisamente diversa, consumata sì, ma anche molto determinata a sigillare con un nuovo matrimonio e un altro figlio una vita nuova che cancelli i suoi tre matrimoni falliti. Marie, un fiume in piena sempre sul punto di esplodere, deve vedersela con la figlia Lucie, che la ostacola nei suoi progetti futuri, ma anche con la storia di Samir (Tahar Rahim), il futuro marito che con un figlio sulle spalle ha una moglie in coma di cui si attende il risveglio.

Presentato al Festival di Cannes 2013 tra i film in concorso, Le passé scardina tutti i possibili cliche’ che asfissiano i film con al centro una donna alle prese con gli uomini della sua vita e con il suo passato: nessun ritorno di fiamma improvviso, nessun ingarbuglio sentimentale e sconvolgimenti interiori da rompicapo, ma semplicemente una vita che scorre su dei fragili equilibri dettati da scelte, ora del cuore e ora della ragione, che complicano le vicende coinvolgendo anche chi non ne è protagonista in prima persona.

E’ quello che succede ad Ahmad, ormai straniero nella vita di Marie e delle sue figlie, ma ugualmente legato a loro, non nel sangue, ma nel cuore. Non c’è un solo momento di noia nell’assistere allo srotolamento della storia di Marie, che a differenza di Samir il passato non riesce a guardarlo né con gli occhi né con il cuore, e più se ne allontana più prepotente ritorna. Il vero gioiello è infatti proprio la sceneggiatura, dove tutto parla: gli sguardi, i movimenti, le inquadrature e persino le case dei personaggi ci portano nel cuore della storia. E come poi non inchinarsi dinanzi ai bambini, più forti e comprensivi di chiunque altro si rivelano i veri adulti delle vicende narrate.

Farhadi offre una nuova linfa ad un cinema d’autore che oggi si ritrova ridotto per meccanismi commerciali ad essere collocato sempre ai margini, svilito e ignorato: molti dimenticano che le perle più preziose e candide del cinema provengono proprio da chi con la forte esigenza di raccontare una storia, la scrive e la dirige per lasciare nel cuore dello spettatore emozioni, interrogativi esistenziali e tormenti positivi.


Dettagli

  • Titolo originale: Le passé
  • Regia: Asghar Farhadi
  • Fotografia: Mahmoud Kalari
  • Musiche: Evgueni Galperine, Youli Galperine
  • Cast: Bérénice Beho, Tahar Rahim, Ali Mossafa, Pauline Burlet, Babak Karimi
  • Sceneggiatura: Asghar Farhadi

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