Cinema

In Sala. Ex Machina

Fausto Vernazzani

Una nuova I.A., una vecchia idea: lo sceneggiatore e scrittore Alex Garland esordisce alla regia con grazie e astuzia.

 

Film a tema intelligenza artificiale sono sempre esistiti e mai cesseranno di essere scritti e girati. Ex Machina di Alex Garland è l’ultimo arrivato di una gigantesca dinastia, da cui non differisce per l’inclusione di nuove idee o un taglio originale sul tema delle I.A., quanto lo aiuta a svettare sui suoi familiari sono l’arguzia dei dialoghi, la gestione delicata delle ambientazioni e un’alchimia perfetta tra i tre protagonisti, tre fantastici attori della nuova generazione.

Il primo che incontriamo è Caleb/Domhnall Gleeson, un tecnico di Blue Book, motore di ricerca fondato da Nathan, il CEO da cui il giovane programmatore si sta recando, nel bel mezzo del nulla, dopo aver vinto una settimana di “vacanza” lavorativa nella tenuta di quest’ultimo. Nathan/Oscar Isaac è un genio e in quel recluso laboratorio, tra una sbronza e l’altra, ha deciso di essere il Victor von Frankenstein del nuovo millennio: ha costruito un’intelligenza artificiale.

Ava/Alicia Vikander è il nome della I.A.: una macchina da sottoporre al noto test di Turing, sconvolto nella forma. Il test si dividerà in 7 sessioni, con Caleb come componente umana. Osservato dal manipolatore Nathan, dovrà dimostrare l’esistenza di una coscienza dietro le azioni di Ava. Garland pone la questione attraverso l’uso di strumenti conosciuti così da potersi concentrare sui punti di forza per cui abbiamo imparato ad apprezzarlo in passato con film quali 28 giorni dopo e Sunshine.

La fantascienza di Garland continua a essere subdola, quanto conta è l’espressione dei sentimenti e delle emozioni dei personaggi con la parola e i gesti, piano piano predominanti in Ex Machina. Faticano inizialmente a trovare la propria dimensione, ma quando ogni paletto è sistemato Gleeson, Isaac e Vikander quasi sembra stiano improvvisando, seguendo un canovaccio condiviso di cui il regista è solo parzialmente a conoscenza: la macchina da presa infatti cede all’inganno dei dialoghi, come gli spettatori.

Il risultato è un film che sovverte le aspettative del pubblico: da un inizio lento e ancora indeciso ci si avvicina a una serie di sequenze che portano quest’opera di fantascienza rapidamente verso un genere di thriller costituito da un crescendo di tensione morbido, fluido, fuori dai canoni imposti, come l’inclusione di colpi di scena o violenza spettacolare. Ex Machina mantiene la sua coerenza e sposta il ritmo. In questo innova e spinge l’ambientazione fantascientifica a cercare nuovi spazi: non è semplice low budget, ma fantascienza sociologica che studia l’uomo per vedere come reagirà al futuro. E ci riesce anche molto bene.


Dettagli

  • Titolo originale: Ex machina
  • Regia: Alex Garland2015
  • Fotografia: Rob Hardy
  • Musiche: Geoff Barrow, Ben Salisbury
  • Cast: Domhnall Gleeson, Oscar Isaac, Alicia Vikander, Sonoya Mizuno
  • Sceneggiatura: Alex Garland

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