Libri

Dialoghi. Intervista a Marco Marsullo

Mariangela Sapere

Quando i sogni di uno scrittore si avverano: l’esordiente Marco Marsullo racconta i retroscena del suo successo su Scene Contemporanee

All’inizio del 2013 ha pubblicato  il suo romanzo d’esordio Atletico Minaccia Football Club, in cui racconta in maniera divertente il mondo variegato e del calcio di provincia. Ha cominciato da poco una collaborazione con la Gazzetta dello Sport. Marco Marsullo sta vivendo il suo sogno e gli abbiamo chiesto di raccontarcelo.

Sei un giovane scrittore che pubblica il suo primo romanzo con Einaudi, credo che tutti si chiedano come hai fatto. I canali tradizionali funzionano ancora? Consigli? 

Sono arrivato da Einaudi semplicemente spedendo il manoscritto, ho raccontato la storia sul mio sito web proprio per far capire che a me è andata così. Sembra un’utopia, ho avuto fortuna, ma è una cosa che è successa realmente. Può succedere anche ad altri: il mio consiglio è non mollare mai. Anche di fronte a un rifiuto. L’importante è provarci con intelligenza e capire qual è la propria strada. Ma, in linea teorica, mai arrendersi!

Il personaggio di Vanni Cascione sembra avere vita propria anche al di fuori del libro. A chi ti sei ispirato?

Mi sono ispirato ai tanti allenatori che ho visto all’opera, lasciandomi guidare dal mio amore per il calcio. Cascione è il risultato di questa mia passione/ossessione. E poi è un amico, un compagno d’avventura, uno che ami e odi allo stesso modo. Alla fine ti viene voglia di abbracciarlo.

Dobbiamo aspettarci un sequel sulle nuove avventure del mister? 

Un sequel magari sì, non lo escludo, ma non adesso, forse tra qualche anno. Al momento ho tante, troppe storie in mente, da scrivere e pubblicare. Non voglio limitarmi.

La trama del libro è molto divertente e leggera, ma tra le disavventure della squadra trovano spazio anche le minacce della malavita organizzata. Si tratta solo di un espediente narrativo o ha a che fare con la realtà delle cose? 

Realtà, purtroppo. Volendo raccontare il calcio minore della mia terra, ho dovuto fare i conti con certi poteri che inevitabilmente entrano in gioco anche lì.

Nel libro, il protagonista nutre una passione smodata per José Mourinho. C’è qualcosa o qualcuno verso cui tu nutri una passione paragonabile? 

Io vivo di idoli, di modelli. Potrei dire: Niccolò Ammaniti, Paolo Sorrentino (mi capita di citare in continuazione insieme all’ amico Paolo Piccirillo – tra l’altro anche lui autore – le scene del suo film L’uomo in più), Paolo Maldini. Ma anche Goku è un mio personale eroe di sempre. I modelli e i maestri sono ovunque, basta sceglierne qualcuno e non avere paura di dirlo.

Qual è la cosa più bella che ti è capitata da quando Atletico Minaccia Football Club è stato pubblicato?

Molte. Ma ne racconto solo due. La prima è l’e-mail di un ragazzo, un adolescente, che mi ha detto che grazie al romanzo ha ritrovato la voglia di credere nei sogni, voglia che aveva perso in seguito a un’operazione al cuore che gli ha impedito di continuare la sua carriera da calciatore. Mi ha scritto che ora si impegnerà per diventare allenatore. La seconda è l’inizio della collaborazione con la Gazzetta dello Sport. Un mio sogno fin da bambino.

Cosa stai scrivendo in questo momento? 

Sto scrivendo il secondo romanzo, che uscirà, credo, l’anno prossimo. Non so ancora con precisione quando. Poi i pezzi per la Gazzetta, che mi divertono e impegnano tantissimo.

Ti abbiamo visto spesso ospite a Quelli che il calcio. Com’è l’ambiente della televisione per uno scrittore

Beh, io lo vivo serenamente, senza ansie da apparizione. Anche perché voglio fare lo scrittore, non il personaggi tivù. Mi diverto tantissimo, sono tutti molto simpatici, soprattutto Vicky e il Trio Medusa, li adoro!

Qual è il libro che avresti voluto scrivere? 

Il Vangelo secondo Biff  di Christopher Moore. Semplicemente perfetto.

Cosa stai leggendo in questo momento? 

Sto leggendo Il tempo è un bastardo di Jennifer Egan, e l’ultimo libro di Gianni Mura, Non gioco più, me ne vado. Ne leggo sempre due alla volta, perché ho poco tempo e troppa smania di leggere. È una delle cose più belle del mondo.

 

ph.: Lidia Buoninconti



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