Cinema

Salerno Doc Festival 2014. Brasimone

Vincenzo De Divitiis

Deturpazione ambientale al lago artificiale del Brasimone arriva al Salerno Doc Festival col film di Riccardo Palladino

 

Prosegue la serie di appuntamenti della terza edizione del Salerno Doc Festival con la proiezione di Brasimone, ultimo lavoro del giovane regista ternano Riccardo Palladino. Brasimone è un lago artificiale situato fra gli Appennini, più precisamente tra la Toscana e l’Emilia Romagna, la cui bellezza è stata messa a repentaglio nei decenni scorsi dal progetto di costruirvi una centrale nucleare, per fortuna mai entrata in servizio. Lo scampato pericolo, tuttavia, non ha evitato che il colosso di cemento rimanesse a far  parte del paesaggio deturpandone la meravigliosa vista. Palladino cerca di raccontare in questo suo documentario il rapporto tra gli abitanti dei paesi bagnati dal lago e il “mostro” che in maniera inevitabile influenza le loro vite abitudini.

Brasimone non si pone come un classico documentario d’inchiesta, non intende prendere e imporre una posizione su un tema scottante, come quello del nucleare, o erudire lo spettatore con una pedissequa ricostruzione temporale degli eventi accaduti nel corso degli anni. La volontà di Palladino è piuttosto quella di soffermarsi sui volti, sui gesti degli abitanti comuni e per farlo si serve di immagini di vita quotidiana alternate a video d’archivio, selezionati con cura e attenzione allo svolgimento dell’opera. Le sequenze, infatti, non vengono utilizzate per creare una dialettica, un confronto fra le diverse abitudini e costumi delle varie epoche, ma l’obiettivo è quello di creare un percorso unico nel quale passato e presente arrivano ad intrecciarsi al punto da non lasciare a chi guarda alcun riferimento temporale. Un’idea concretizzata anche dalla scelta di girare in pellicola anche alcuni spezzoni ambientati ai giorni nostri, rafforzando in maniera netta e decisa l’idea di un continuum non solo temporale ma anche contenutistico.

Anche il comparto tecnico regala momenti interessanti e dal forte valore simbolico, su tutte la spettacolare inquadratura da lontano della centrale incastonata alla perfezione tra due montagne che circondano il lago. Un’immagine che lascia trasparire come il lavoro di Palladino voglia comunicare una grandissima contraddizione attorno a questa storia, ovvero che la natura e la mano distruttiva dell’uomo sembrano riuscire a coesistere e convivere come se avessero trovato un punto d’incontro. Un paradosso che però non deve far perdere di vista i danni ambientali inferti al nostro pianeta negli ultimi decenni da uno sviluppo industriale selvaggio e senza scrupoli.


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: Riccardo Palladino
  • Fotografia: Andrea Foschi, Riccardo Palladino
  • Musiche: Andrea Grillini, BAD UOK
  • Cast: Sharon Nucci, Luciana Giannerini, Giovanni Girello
  • Sceneggiatura: Riccardo Palladino

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