Cinema

Aquadro

Valentina Esposito

L’esordiente Stefano Lodovichi racconta con sensibilità e delicatezza la dura unione tra rapporti umani e digitale.

Continua su Cubovision il progetto Web Movies in collaborazione con Rai Cinema, che vede protagonisti dieci lungometraggi diretti da registi emergenti. Fino al 15 Maggio sarà disponibile in free streaming Aquadro diretto da Stefano Lodovichi: un film che guarda con discrezione agli adolescenti di quell’era digitale che ha cambiato la vita dai suoi aspetti più ordinari a quelli più intimi. Leggendo il sottotitolo La prima volta non si scorda mai, ci si potrebbe preoccupare di cadere nella rete dei film adolescenziali senza cuore di natura “mocciana”: eppure basta la delicatezza dei titoli di testa, l’effetto sfumato dei fermo immagine e il realismo sincero che traspare dalle prime scene, per comprendere che fortunatamente ci si trova dinanzi ad un lavoro che potrebbe sorprenderci. 

La storia è quella di Amanda e Alberto: due sedicenni che si abbandonano al brivido dell’amore, dai primi sguardi fino al tanto atteso momento della prima volta vissuto in segreto in un’aula scolastica, un istante che non rinunceranno a filmare. Un filmato che doveva essere il loro segreto, ma che in poco tempo diviene di dominio pubblico scavalcando i confini del privato, grazie alla velocità e alla curiosità del web. La ragnatela della vita diventa così intricata, che solo in due i nodi riusciranno a sciogliersi più facilmente.  

E’ fondamentale sottolineare quest’unione tra i due protagonisti per comprendere a pieno il lavoro del regista, un film incentrato sugli adolescenti e il loro rapporto con i nuovi supporti tecnologici, ma che non mette da parte i sentimenti senza rischiare di assumere toni didascalici o conclusioni retoriche che spesso caratterizzano questo genere. Lodovichi guarda a quella consolidata moda, che ha aperto anche casi di cronaca scolastici, di filmare ogni aspetto della propria vita tra cui anche il sesso. Ciò apre uno squarcio sul come e quanto il rapporto tra sesso e giovani sia cambiato con l’apporto digitale.

Il regista però appare come un onnisciente narratore, presenta semplicemente un caso di cui lascia intuire le cause all’origine del problema e non cade nel dramma psicologico, lasciando parlare i silenzi, gli sguardi, le stanze vuote e le voci. Non c’è giudizio o rimprovero, c’è solo una tecnologia che fa parte della nostra esistenza, altera giorno per giorno le percezioni dei rapporti umani dalla più tenera età. Ed è una realtà con cui fare i conti e che deve far riflettere. Questa delicatezza, senza scene di sesso gratuite o voyeuristiche, questo guardare ad un mondo di adolescenti variegato e non stereotipato ma che si nutre dello stesso pane, e questo astenersi dal proporre una soluzione ma piuttosto aprire una riflessione attenta in ognuno di noi, fanno di Aquadro un film dai pollici in su.


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: Stefano Lodovichi
  • Fotografia: Benjamin Maier
  • Musiche: /
  • Cast: Maria Vittoria Barrella, Lorenzo Colombi, Ilaria Giachi, Gaia Igini
  • Sceneggiatura: Davide Orsini, Stefano Lodovichi

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