Arti Performative

Intervista ai DoppioSenso Unico // Operamolla – trailer #3

Renata Savo

Terzo appuntamento con i trailer di Operamolla, il nuovo spettacolo della compagnia DoppioSenso Unico di Luca Ruocco e Ivan Talarico, in scena per tutto il mese di febbraio al Teatro dell’Orologio di Roma. 

Questa volta, insieme al nuovo trailer, vi riserviamo anche una breve intervista!

 

 

 

 

 

 

Innanzitutto: perché “Operamolla”?

Di sicuro perché è un’opera. Un’operetta forse. Ma Operettamolletta suonava male e lasciava spazio al frainteso. Poi perché è molla, di quella mollezza che solo la malattia riesce a dare a un corpo scenico. E poi (di nuovo) perché è molla: per quanto possa essere tirata e forzata ritorna sempre allo stato iniziale.

Chi sono i personaggi di questo spettacolo?

Sono due veglianti che aspettano la resurrezione del loro fratello malato, adagiato su un catafalco in scena. Vogliono che risorga prima ancora d’esser morto per via di un innato ottimismo di stampo meridionale. Aspettano interpretando visioni e parlando con i santi, incarnati per l’occasione in telefoni, lampadine, radio. Oltre a loro ci sono un’altra miriade di piccoli personaggi, vittime e carnefici di una malattia clientelare, ospedaliera e farmacologica, su cui spicca la figura del Guaritore, un personaggio mistico che fa dell’arroganza la sua bandiera. Una delle suggestioni del testo è la vicenda delle Sorelle Tupputi, tre sorelle che si chiusero in una casa nei pressi di Barletta aspettando la resurrezione della carne. Anni dopo, quando la casa fu aperta, trovarono una sola Tupputi, che conviveva coi deliri e i corpi morti delle sorelle. Come spesso accade, nella nostra ricerca dell’assurdo, siamo di due spanne indietro rispetto alla realtà sommersa.

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Qual è secondo voi il lato “comico” della malattia e perché in teatro se ne riesce a parlare?

Non c’è veramente un lato comico della malattia. Ci sarebbe poco da ridere su certi drammi. Ma poi il dramma si avvita su se stesso e diventa soffocante. Per non soffocare bisogna prendere aria, ma avvitati nel dramma il respiro somiglia a una risata.

Noi ne parliamo perché siamo i primi ad esser malati e a cercare dei modi per guarire. Lo facciamo in teatro perché ci serve un posto per incontrare la gente e le nostre stanze son troppo piccole.

Cosa avvicina Operamolla ai due spettacoli precedenti La variante E.K. e gU.F.O, idealmente racchiusi in una trilogia?

Sono strettamente collegati perché sono nati nello stesso periodo. Mentre lavoravamo al primo dei tre spettacoli “La variante E.K.” abbiamo scritto e immaginato una buona parte delle scene e delle strutture che avrebbero segnato gli altri due. Sono spettacoli molto diversi tra loro, ma hanno delle modalità molto simili. E’ un unico discorso sulla morte, declinato in tre ambiti: il suicidio, l’alienazione e la malattia. Parliamo di morte perché la realtà che ci circonda trasuda morte, decadenza, malattia. Noi stessi, per osmosi, siamo veicoli di malessere. E questo fa ridere: correre la vita sudando morte.

Avete già in mente qualche altra idea (non necessariamente “teatrale”)? Dove sarete dopo il debutto al Teatro dell’Orologio?

Ivan forse in Africa o in Belgio, diciamo altrove. Luca probabilmente resterà a casetta sua, ma non andate a trovarlo, è solitario e schivo.  Ma anche a distanza coltiviamo molte idee, stiamo per brevettare un estrattore di malinconia da passeggio, un aggeggino molto bello che preleva la malinconia dal midollo spinale e la vaporizza nell’aria sotto forma di nuvole.  Oppure il delatore da spalla, un pappagallo addestrato a ripetere l’elenco degli errori commessi dal proprietario, per rendere noioso il senso di colpa e stroncare l’ego. O ancora il ventaglio mentale: installato nel cranio produce un venticello tropicale che spazza via i cattivi pensieri. Dopo i migliori teatri ci troverete nei migliori uffici brevetti.

 

OPERAMOLLA

 

con Luca Ruocco e Ivan Talarico

scene e maschere Stefania Onofrio

produzione DoppioSenso Unico, Progetto Goldstein, Teatro dell’Orologio

TEATRO DELL’OROLOGIO

Sala Gassman – dal 3 febbraio al 1 marzo 2015

dal martedi al sabato ore 21.15 – domenica ore 17.45

per info e prenotazioni: Teatro dell’Orologio 06.6875550

 

 



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