Arti Performative

DoppioSenso Unico // Operamolla

Renata Savo

La malattia e la morte per i DoppioSenso Unico sono temi come altri che riguardano l’essere umano, e come tali, sottoponibili a un processo di demistificazione, incarnazione e parodia. “Operamolla” è in scena al Teatro dell’Orologio fino al 1 marzo.


 

Sarà in scena al Teatro dell’Orologio di Roma fino al 1 marzo, Operamolla della compagnia Doppiosenso Unico di Luca Ruocco e Ivan Talarico di cui abbiamo parlato nelle scorse settimane. Questa volta il duo romano spettacolarizza il tema della malattia attraverso la parola e le azioni sceniche di due fratelli accomunati dal legame a un terzo, vegeto e coperto da un lenzuolo al centro della scena.

Anche qui, come nei precedenti lavori, il nucleo tematico di partenza viene scandagliato, studiato e snodato nelle sue molteplici possibilità comiche. La malattia e la morte per i DoppioSenso Unico sono temi come altri che riguardano l’essere umano, e come tali, quindi, sottoponibili a un processo di demistificazione, incarnazione e parodia. Come trasmettere allo spettatore il senso e la serenità di certe operazioni? Come esorcizzare le paure, rimuovere la morte e la malattia dal fortino serrato e inespugnabile che la nostra società ha costruito intorno alle cose che preferirebbe non dover mai prefigurarsi? E, soprattutto, come rendere questi argomenti innocui?

La risposta del duo si radica nella costruzione di una manipolazione ricercata del linguaggio verbale, nella risata non sguaiata, nel ribaltamento dei ruoli, nel coinvolgimento fisico dello spettatore (se avete visto già altri spettacoli dei DoppioSenso Unico, però, vi renderete conto che sono meno “scomodanti” del solito, e il coinvolgimento è più corale che individuale), sapientemente calato in un’atmosfera che tende a incoraggiare, piuttosto che l’immedesimazione, un vero e proprio distacco emotivo: una lucida riflessione sull’evento scenico in sé che riporta l’attenzione sul teatro come luogo in cui si sviluppano relazioni tra temi, oggetti, persone, e si attendono “reazioni”. Reagire, muoversi, sembrano gli inviti rivolti al pubblico durante lo spettacolo dai due attori, i quali, non a caso, continuano proprio in questi giorni a pubblicare sui propri profili Facebook video in cui invitano persone a uscire di casa per recarsi a teatro (nulla di così particolare si potrebbe obiettare, ma i video non sono mai semplici “inviti”, bensì ulteriori “spettacolarizzazioni” sul contesto della messa in scena). Luca Ruocco e Ivan Talarico, insomma, sembrano avvertire a loro volta che i malesseri imperanti nella vita quotidiana, l’accidia e la pigrizia, possono essere combattuti e vinti attraverso il teatro e lo scontro non violento con tematiche di cui si possiede una familiarità stereotipata nella nostra cultura.

Ora più che mai i DoppioSenso Unico portano lo spettacolo altrove, sconfinano nel reale: in alcuni momenti confondono i piani al punto tale che lo spettatore esce di sala con domande da porre, e da porsi, sulla percezione della “finzionalità” (dovremmo dire “fictionality”) di quanto è stato messo in scena. Un bel passo avanti per la compagnia. Di più non possiamo dire, perché rischieremmo di rovinare sorprese. Sappiate solo che ce ne sono tante.

 


Dettagli

  • Titolo originale: Operamolla

Una selezione delle notizie, delle recensioni, degli eventi da scenecontemporanee, direttamente sulla tua email. Iscriviti alla newsletter.

Autorizzo il trattamento dei dati personali Iscriviti