Arti Performative

#InAria. Immaginando di stare in aria per uscire a riveder le stelle

Gertrude Cestiè

Ci sono dei luoghi incantati in cui nonostante il passare del tempo gli riservi molta solitudine e un aspetto talora dismesso, rimane una magia nascosta, pronta a esplodere all’occorrenza. Trattasi molto spesso di posti difficili da scovare e verso cui difficilmente ci si dirige, eccezione fatta per l’imprevisto o la banale occasione di passaggio. È bene che si sappia che ad Alvito, località eretta sul territorio della Valle di Comino nel Lazio, c’è una spinta giovane, fresca, che rende il paese e l’area circostante non più solo un territorio di passaggio. È una forza propulsiva che parte dalle fondamenta di un Castello sospeso in aria, la Rocca di Alvito che domina il paese e la valle dalla cima della collina, per ritornare alla terra e al territorio. Per sognare in grande, con la testa in aria, esplorando nuove forme di condivisione.

La Valle di Comino vista da Peschio, nei pressi del Castello di Antelmo. Foto di Renata Savo, 24 luglio 2018.

È la spinta che arriva dalla prima edizione di CastellinAria – Festival di Teatro Pop, iniziato sabato scorso, 21 luglio. La manifestazione, ideata e promossa dalla Compagnia Habitas in collaborazione con Ivano Capocciama, si pone come un’occasione per tracciare un ponte tra le energie teatrali contemporanee e le realtà locali, creando una sinergia e una nuova comunità che possano permanere anche al di là dal tempo ristretto di una manifestazione estiva.

Animando e valorizzando il territorio della Valle di Comino, attraverso la nuova drammaturgia e lo spettacolo dal vivo, la direzione artistica, le istituzioni – MiBACT, Regione Lazio, la Provincia di Frosinone e il Comune di Alvito – ma anche ogni artista che vi prende parte, iniziano un inaspettato dialogo con gli abitanti, avviando quel prezioso circolo che li condurrà a far parte di un’esperienza sui generis. Ed ecco che quei luoghi abbandonati e presto dimenticati diventano oasi in cui, al risveglio, basta una boccata d’aria fresca per sentirsi in pace, per sentirsi a casa. Una sensazione che si moltiplica e si alimenta attraverso gli spettacoli teatrali e i concerti serali in programma, e altre attività, musicali e ludiche per lo più, organizzate in raccordo con il territorio e le forze coinvolte, che rendono la programmazione di CastellinAria un intimo e coraggioso esempio di “festival diffuso” alla prima edizione, che già da ora, però, lascia prefigurare che non si esaurirà nel luogo in cui avviene – troppo spesso abbandonato a se stesso – perché la sua azione riverbera nella valle, attirando la curiosità di famiglie e persone dalle zone limitrofe.

Foto di Giulia Tata

Sabato scorso, al Cortile del Castello Cantelmo di Alvito la Direzione Artistica ha dato il suo benvenuto a ospiti e autorità locali che, dopo aver eseguito il taglio del nastro, ha inaugurato il festival letteralmente in aria, attraverso il lancio di moltissimi palloncini colorati, il tratto a vista più incisivo, identificativo di questo festival – subito dopo, naturalmente, il logo di CastellinAria, che rappresenta un castello che sormonta una C, lettera che suggerisce anche un globo aperto –, a testimonianza dell’allegra e vivace partnership realizzata con la Cattex Ballons. Un inizio festante. Un’atmosfera unica, incantata.

Foto di Giulia Tata

E abbiamo immaginato di elevarci anche noi, in aria, grazie alla performance di apertura del festival: lo spettacolo di Giorgio Colangeli che, accompagnato dalla chitarra di Tommaso Cuneo, ha incantato il pubblico con E quindi uscimmo a riveder le stelle, dalla Divina Commedia di Dante Alighieri.
Una classica forse, ma non facile e banale, esposizione dei primi sei canti della Cantica del Purgatorio ha colpito l’ascolto dello spettatore più attento, cullato dalla musicalità dei versi danteschi e affascinato dalla loro forza ancora attuale, accompagnandolo in un sogno a occhi aperti, con la complicità di una magnifica notte stellata.

“E quindi uscimmo a riveder le stelle”. Foto di Giulia Tata

Un debutto sotto molte e grandi stelle, dunque, quello di CastellinAria, in compagnia del teatro, dell’arte e della poesia. Chi vi ha partecipato lo ha subito compreso: almeno per il tempo leggero e spensierato del festival riusciremo a sentirci fluttuanti insieme a quei palloncini inaugurali e a riveder le stelle, per godere appieno di quella bellezza che sarà lì ad aspettarci anche il giorno seguente, e l’altro ancora, e ancora, e ancora…



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