Vetrina. “Makers”
Il ritorno dei produttori: un saggio di Chris Anderson
Chi sono i nuovi makers? Possono influenzare l’industria del futuro? Queste le domande poste da Chris Anderson nel suo nuovo libro Makers. Il ritorno dei produttori, una fotografia delle nuove tendenze della tecnologia e del web nel campo della produzione e soprattutto una grande scommessa sul futuro.
Ex direttore della rivista Wired USA e co-fondatore di 3D Robotics, Anderson ha toccato con mano la piccola rivoluzione iniziata negli ultimi decenni grazie alla produzione di stampanti 3D a costi contenuti (inferiori ai $1.000), di laser cutter e altri apparecchi che nei prossimi anni potrebbero permettere a tutti di fabbricare in casa oggetti di ogni tipo.
Chi aveva una buona idea ma pochi soldi e nessuna esperienza nel settore della produzione industriale, fino a qualche anno fa doveva abbandonare il suo sogno o cedere il brevetto a un’azienda disposta a produrlo su larga scala – spiega l’autore – Oggi ha spesso molto più di quanto si pensi per produrre qualcosa su media scala in cui ogni esemplare è modificabile con un semplice click del computer. È questa la nuova sfida dei makers, artigiani digitali che partono da un progetto nato in un garage e arrivano a possedere importanti società.
Hai un progetto? Condividilo! Questo è il primo passo, secondo Anderson, verso una produzione di successo. Apri una pagina facebook e crea una community di gente che voglia discuterlo e perfezionarlo. Avrai un’indagine di mercato e consulenti a costo zero e saprai se la tua idea può diventare realtà. Tra qualche anno le stampanti 3D saranno ancora più economiche e utilizzeranno materiali sempre più vari: un efficace mezzo in grado di produrre la quantità di esemplari richiesta con un numero potenzialmente infinito di varianti, che nella tradizionale produzione industriale non sono pensabili se non con l’aumento vertiginoso dei costi. Questo comporterà la fine della lunga era della produzione industriale di massa, in cui sono i milioni di esemplari identici a far abbassare il costo di un oggetto, e la possibilità di ridurre al minimo le spese di trasporto: il progetto può essere fatto su un qualsiasi computer dotato di CAD e inviato a un altro computer collegato a una stampante 3D a migliaia di chilometri di distanza.
Infine, dice l’autore, chi volesse realmente mettere su un’azienda e vendere il proprio prodotto ma non ha un capitale iniziale, può sfruttare le potenzialità della rete e del crowdfunding proponendo la propria idea su siti come Kickstarter, dove chiunque vorrà farà una donazione o pre-acquisterà l’oggetto fornendo in tal modo la somma necessaria all’avvio della produzione.
Così, a dire il vero, sembra tutto troppo semplice. Eppure Anderson contagia con il suo entusiasmo (quello di chi vive a due passi dalla Silycon Valley e può toccare il futuro con mano) e fornisce siti web ed esempi concreti di chi ce l’ha fatta. Certo, su una cosa ha ragione: la produzione del futuro sarà un valzer di atomi e bits.
- Genere: Saggistica
- Altro: Traduzione di M. Carozzi M., R. Merlini, G. Gladis Ubbiali.