Arti Performative

Tony Clifton Circus – Losers

Renata Savo

Dalla rassegna “Perdutamente” al Teatro India di Roma, il lavoro dei Tony Clifton Circus.

Ci siamo divertiti molto con Losers, Dente per dente dei Tony Clifton Circus, in scena all’interno del cantiere teatrale di “Perdutamente”: la rassegna romana che ha coinvolto lo spazio del Teatro India e ha visto diciotto affermate compagnie confrontarsi liberamente sul tema della perdita.

Visto il clima natalizio, “Perdutamente” non poteva inaugurarsi meglio. Un enorme Babbo Natale gonfiabile, infatti, sovrasta il proscenio e incombe sulla platea. Attraverso quel pallone gonfiato, Iacopo Fulgi e Nicola Danesi de Luca hanno mostrato la perdita delle illusioni del nostro tempo, proiettandole in un bambino che dopo essersi arrampicato in cima al pancione del suo mito, sprofonda giù mentre questo si sgonfia. E’ la perdita di fede, lenta ma costante durante la crescita, che in quel momento si concretizza sotto il suo peso leggero, la disillusione verso quel bizzarro fenomeno natalizio che per i più piccoli, in attesa di ricevere qualche regalo, diventa più divino del Bambino Gesù.

Bellissimo è vedere il processo di smaterializzazione del feticcio enorme di Babbo Natale: quando vengono sciolti i lacci che lo mantengono in bilico verso la platea, il modo in cui molleggia a terra impotente, la sua rapida perdita di spessore. Quello che era un gigantesco idolo raggiunge l’inconsistenza di un foglio da calpestare, accartocciare e, infine, accantonare; per cedere il posto a qualcosa di più “interessante” perché, tanto, di questi tempi non importa più a nessuno di lui. Come anche non esiste più alcun interesse verso il teatro, dicono i Tony Clifton Circus, né da parte delle istituzioni né tantomeno del pubblico. Ed ecco che sul palcoscenico arriva lo sport, una sorpresa inaspettata, nascosta sotto un telo; quello sì, a differenza del teatro, “funziona”, attira le masse e sa coinvolgerle sul serio. Lo spazio scenico, allora, si trasforma in un ring, e gli spettatori vengono chiamati a circondarlo. Senza neppure chiederlo, partecipano con convinzione e incitano il duo di “attori” che, qui, si picchia davvero, sportivamente, ma i pugni sono veri, insieme a tutta l’atmosfera e il contorno. Da dove viene fuori questa esigenza di “reale”? In una proiezione alle spalle del ring, con perfetto stile da “reality show”, il duo spiega i motivi di questa scelta; li vediamo allenarsi seriamente, percepiamo la fatica, gli sforzi psicologici, ma anche la presa d’atto di una sconfitta, per aver accettato con freddezza la rinuncia a una passione troppo grande. La sottomissione del corpo è il prezzo da pagare per raggiungere la gloria. Ma qui non si tratta di gloria, lo spazio resta pur sempre quello teatrale. La contraddizione viene a galla; ce la spiega, commuovendoci, la voce acusmatica di Attilio Scarpellini. Se metti un ring vero in uno spazio della finzione per entrare nel reale, “una volta entrati: come uscirne?”. Non ci sono vincitori, allora, ma solo perdenti. Losers.  


Dettagli

  • Titolo originale: Losers, Dente per dente

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