Cinema Festival Roma Film Festival 2013

The Green Inferno

Vincenzo De Divitiis

Il genere dei cannibal movies all’italiana viene omaggiato dal regista americano Eli Roth col suo horror presentato fuori concorso al Festival Internazionale del Film di Roma.

Se esistesse un’ideale scala della violenza si potrebbe immaginare con tutta tranquillità che Eli Roth la stia salendo a grandi passi e con risultati sempre più incoraggianti. Dopo essersi dedicato ad uno splatter dalla forte vena grottesca come Cabin Fever ed al più estremo sottogenere del torture porn in entrambi i due capitoli della brillante saga di Hostel, l’autore statunitense decide di dare un ulteriore slancio alla sua insaziabile voglia di sperimentare nuovi linguaggi rifacendosi al cannibal movie all’italiana nel suo nuovo The Green Inferno, presentato fuori concorso al Festival Internazionale del film di Roma.

Quello di Roth non è uno sterile omaggio al maestro del genere e suo idolo Ruggero Deodato bensì è la dimostrazione di come un genere, da molti considerato ormai morto e sepolto, possa tornare in auge e trovare nuova linfa se maneggiato con maestria e cura dei dettagli.

La giovane Justine (Lorenza Izzo), mossa da un profondo senso di giustizia, decide di unirsi ad un gruppo di ambientalisti, guidato dal carismatico Alejandro (Ariel Levy), intenzionato a recarsi in Perù con l’obiettivo di fermare il disboscamento illegale della giungla che potrebbe compromettere la vita delle tribù locali. Portata avanti con successo la loro protesta, i giovani entusiasti si imbarcano su un aereo per fare ritorno a casa. L’atmosfera di festa, però, viene rovinata da un guasto al mezzo che precipita e lascia i giovani tra le grinfie di una feroce tribù amazzonica.

Mi chiedo chi siano i veri cannibali”, con questo interrogativo si concludeva Cannibal Holocaust di Deodato, il film capostipite del filone dei cannibal. Una domanda che invitava lo spettatore, ancora scosso da scene truculente fino all’estremo, a riflettere sulla violenza perpetrata da noi occidentali nei confronti di popolazioni ritenute minori e arretrate.

La sceneggiatura messa in piedi da Roth, dopo un breve inizio nel quale sembra far temere uno banale intreccio fra ragazzini, conserva questa profondità tematica acquistando forza e linearità con il passare dei minuti. Il regista fornisce un saggio della sua raffinata cifra stilistica attraverso la costruzione di scene capaci di immergere lo spettatore in un clima di forte oppressione e ansia, come dimostrano le sequenze girate nelle foreste nelle quali Roth trasmette la sensazione di essere padrone assoluto della macchina da presa, riuscendo a destreggiarsi con straordinaria naturalezza tra gli angusti spazi della foresta. Capacità che raggiungono il sublime con le scene corali delle esecuzioni dei personaggi da parte dei membri delle tribù durante le quali viene fuori il significato sacro e rituale del sangue, non più utilizzato come mero strumento per impressionare il pubblico.


Dettagli

  • Titolo originale: The Green Inferno
  • Regia: Eli Roth
  • Anno di Uscita: 2013
  • Genere: Horror
  • Fotografia: Antonio Quercia
  • Musiche: Manuel Riveiro
  • Costumi: Elisa Hormazábal, Kama K. Royz
  • Produzione: USA, Cile, Canada
  • Cast: Lorenza Izzo, Ariel Levy, Aaron Burns, Kirby Bliss Blanton, Daryl Sabara, Sky Ferreira, Magdalena Apanowicz, Nicolás Martínez, Ignaca Allamand, Richard Burgi
  • Sceneggiatura: Eli Roth, Guillermo Amodeo

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