Cinema Festival Roma Film Festival 2012

Aspettando il mare

Fausto Vernazzani

Il film di apertura del Roma Cinema Fest: Aspettando il Mare del regista kagiko Khudojnazarov

Si pensa a Fitzcarraldo ed al suo Klaus Kinski protagonista, spavaldo mentre si lascia andare alle note di Enrico Caruso, mentre ci si siede in sala per il film d’apertura della VII edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, Aspettando il mare del regista del tagika Bakhtyar Khudojnazarov. E’ un’impressione un po’ banale, un’immagine di grandezza che sfortunatamente non si può accostare allo spensierato racconto di Marat, capitano di una nave il cui equipaggio, tra cui la moglie, muore in un incidente causato da lui, che ritorna nella sua città dopo anni di carcere e la sparizione improvvisa del mare.

L’evoluzione è abbastanza letterale, Aspettando il mare è un film in cui per davvero si aspetta il mare: Marat, disperato per il senso di colpa e desideroso di fare qualcosa pur di non rimanere fermo come tutti gli abitanti del paese, decide di spingere la nave arrugginita sul fondo salato e roccioso d’un mare svanito da tempo. Un gesto bizzarro al limite tra la pazzia ed una lucidità estrema in un mondo troppo statico su cui orbitano vari personaggi come Tamara, sorella della moglie morta di Marat, il padre delle due sorelle e Balthazar, amico del Capitano e vittima di se stesso. Una serie di personaggi che molti direbbero à la Kusturica, ma la definizione più corretta è “spenti”.

Una scelta curiosa, quella di far aprire il concorso ad un regista non di tendenza né fra i più noti degli angoli oscuri del cinema internazionale, una scelta che si rivela errata se si pensa all’alone di vaghezza ed inutilità che permea l’intera pellicola. A tratti interessante, a tratti smorto come il mare che rappresenta, Khudojnazarov riesce solo nell’intento di dare luce ad un episodio, ma non di trasmettere la surrealità e il messaggio desiderato: fare, non sedersi a guardare senza agire in un qualche modo. Tuttavia si rimane imperniati da un’idea che non si avvera, da uno sviluppo che ci si inizia ad immaginare, ma non ad avverare come lo spettatore potrebbe credere.

Tra gli aspetti positivi v’è il cast guidato da Egor Beroev nel ruolo del curioso capitano Marat, la ragazza innamorata di quest’ultimo Anastasia Mikulchina e il padre Dinmukhamet Akhimov. Un ensemble artistico valido al servizio di personaggi scialbi e di una regia persa nel vuoto.


Dettagli

  • Titolo originale: V Ozidanii Morja
  • Regia: Batkyar Khudojnazarov
  • Anno di Uscita: 2012
  • Genere: Fantasy
  • Fotografia: Jan Vancaillie, Dusan Joksimovic, Rifkat Ibragimov
  • Musiche: Shuhei Kamimura
  • Costumi: Nina Dobrina, Zebo Nasirova
  • Produzione: Russia, Belgio, Francia, Kazakistan, Germania
  • Cast: Egor Beroev, Anastasia Mikulchina, Detlev Buck, Dinmukhamet Akhimov
  • Sceneggiatura: Sergej Ashkenazy

Una selezione delle notizie, delle recensioni, degli eventi da scenecontemporanee, direttamente sulla tua email. Iscriviti alla newsletter.

Autorizzo il trattamento dei dati personali Iscriviti