Cinema

On the road

Antonello Trezza

La beat generation scalda il motore e prende la via del road movie nella trasposizione cinematografica del romanzo cult di Jack Kerouac, ora un film firmato Walter Salles.

Una delle gestazioni cinematografiche più complicate che la Storia ricordi. On the Road di Walter Salles (familiare alla struttura del road movie col suo I Diari della Moticicletta, 2004), presentato in concorso al Festival di Cannes 2012, ha dovuto superare slittamenti, cancellazioni, ripensamenti e quant’altro. Colpa, probabilmente, di Francis Ford Coppola che detiene i diritti del romanzo dai lontani anni ’70. Il suo sogno –si chiamava Gus Van Sant – si è scontrato con la realtà, Salles.

Dopo la morte del padre, Sal (Sam Riley), aspirante scrittore di New York, conoscerà l’affascinante Dean (Garrett Hedlund) e la sua emancipata e seduttiva moglie, Marylou (Kristen Stewart). Per non rimanere imbrigliati in una vita soffocante, i tre decidono di partire per un viaggio sulla strada, assetati di libertà, di nuove conoscenze, verso la scoperta di loro stessi.

Va detto che portare un romanzo come quello di Kerouac, manifesto letterario della Beat generation, al cinema non è impresa facile. Lo stile e la scansione episodica che lo scrittore fa cozzano contro alcuni dei principi cinematografici di base del cinema narrativo.

Si “viaggia” poco nel film, ma questo non è detto che sia un errore, si tende infatti a riprendere la scansione ad episodi suddetta. Eppure quello che vediamo sullo schermo è niente altro che un lungo polpettone, senza ritmo, senza cuore. Quello che serviva era un adattamento che cogliesse l’essenza, lo spirito del romanzo e che lo adattasse ai giorni nostri, cosa che Selles non riesce a fare. Riprende quasi fedelmente la trama del romanzo, glissando, però, sugli aspetti filosofici e ideologici propinatici da Kerouac e lasciando largo respiro alle relazioni personali tra i protagonisti, soprattutto tra Sal e Dean, sconfinando, a tratti, nel rapporto omosessuale.

On the Road non disdegna di mostrare l’abuso di droghe, scene sessualmente spinte ma, come per la tematica omosessuale prima citata, sembra trattenersi proprio nel momento in cui può diventare davvero un film “ribelle”.

Sugli attori, eccezion fatta per la buona prova di Garrett Hedlund e della grande (seppur breve) prestazione di Viggo Mortensen, meglio stendere un velo pietoso.

Se da un punto di vista globale, il film delude, una menzione speciale va fatta a Eric Gautier (fotografia) che ci aveva già deliziato in Into The Wild, e che, qui, ci restituisce meravigliosi landscapes americani di rara perfezione stilistica. Ottima anche la selezione musicale già presente, comunque, nel romanzo.


Dettagli

  • Regia: Walter Salles
  • Altro: Sceneggiatura: Jose Rivera Fotografia: Eric Gautier Cast: Sam Riley, Garrett Hedlund, Kristen Stewart, Viggo Mortensen, Kirsten Dunst, Tom Sturridge

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